Erba Vita B-Apport Plus 45 Capsule - Farmaciauno

Erba Vita B-Apport Plus 45 Capsule

Integratore alimentare a base di farina di Grano saraceno germogliato, che racchiude al suo interno una fonte naturale di Vitamine del gruppo B.
Prezzo listino: 16,00 € Sconto: - 36% Prezzo Farmaciauno 10,16 € Risparmi: 5,84 €
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Minsan
975435633
Brand: ERBA VITA B-APPORT
Casa FarmaceuticaERBA VITA GROUP SPA
Codice EAN0767787924355
Denominazione

Erba Vita B-Apport Plus 45 Capsule Erbavita

Indicazioni

ERBA VITA B-APPORT PLUS 45 CAPSULE a base di farina di Grano saraceno germogliato, racchiude al suo interno una fonte naturale di Vitamine del gruppo B, utili a contribuire il mantenimento del normale metabolismo energetico, a ridurre lo stress fisico e la fatica e a regolare il funzionamento del sistema nervoso supportando le funzioni psicologiche. Indicato in caso di carenza o di aumentato fabbisogno di tali nutrienti, il prodotto è appositamente formulato in accordo con le dosi giornaliere raccomandate (RDA) per soddisfare i fisiologici fabbisogni nutrizionali.

Filosofia

ERBA VITA GROUP Dal 1982 coltiviamo benessere nella sua forma più naturale e siamo presenti in oltre 30 Paesi del mondo. Quotidianamente ricerchiamo e selezioniamo le migliori piante e materie prime provenienti da ogni continente, sviluppando prodotti fitoterapici, integratori alimentari, cosmetici e dispositivi medici. Lavoriamo per donare salute in ogni momento della giornata, in ogni stagione, ad ogni età. Mettiamo al centro del nostro lavoro l’attenzione per l’uomo e per la natura partendo dal rispetto del suo equilibrio, dei suoi tempi e dei suoi singoli elementi. Dal 2017 Erba Vita fa parte di Valpharma Group. L’esperienza fitoterapica e nutraceutica di Erba Vita è oggi messa a sistema con l’innovazione tecnologica e la competenza nella ricerca e sviluppo applicata alla produzione farmaceutica di Valpharma San Marino e Valpharma International.

Modalita' d'uso

Si consiglia di assumere 2 capsule al giorno con un abbondante bicchiere d’acqua, preferibilmente lontano dai pasti.

Avvertenze

Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni. Non superare la dose giornaliera consigliata. Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata e di un sano stile di vita.

Specifiche

Grano saraceno (Fagopyrum esculentum) frutti Il Grano saraceno è un cereale privo di glutine della famiglia delle Poligonacee. I suoi semi vengono fatti germogliare in acqua e questo processo dona alla materia prima un profilo nutrizionale unico nel suo genere. Infatti, sebbene il grano saraceno sia notevolmente ricco di vitamine del gruppo B, questa metodica germinativa rivitalizza le cellule della pianta, rendendo ancor più biodisponibili i nutrienti. Le vitamine del gruppo B quindi sono presenti nel prodotto sottoforma di composti organici metabolicamente più attivi delle semplici vitamine di sintesi, sono meglio tollerate dal nostro organismo e il loro effetto permane più a lungo nel tempo. Inoltre, essendo la farina di grano saraceno germogliato un prodotto completamente naturale, derivato dal metabolismo vegetale della pianta, le vitamine del complesso B sono accompagnate anche da sostanze essenziali quali: enzimi, co-enzimi, precursori vitaminici, vitaminoidi... Queste sostanze favoriscono ulteriormente l’efficacia del prodotto, accompagnando le vitamine verso i loro target naturali. VITAMINA B1 La tiamina è chimicamente costituita da un anello pirimidinico collegato ad un anello tiazolico; la sua forma biologicamente attiva è l’estere pirofosforico (TPP), che occupa un ruolo centrale nel metabolismo energetico cellulare. Esso infatti interviene come coenzima nella decarbossilazione ossidativa del piruvato, nella decarbossilazione ossidativa dell’α-chetoglutarato nel ciclo di Krebs e nella reazione transchetolasica nel ciclo dei pentosi fosfato. Nei tessuti animali la tiamina è presente sia in forma libera che esterificata come tiamina-monofosfato (TMP), tiamina-pirofosfato (TPP) e tiamina-trifosfato (TTP). Le forme più abbondanti sono la TPP (circa l'80%) e la TTP (5-10%). La trasformazione della tiamina in TPP è catalizzata dalla tiamina-pirofosfo-chinasi, enzima Mg-dipendente, ed avviene soprattutto nel tessuto nervoso. Sia la tiamina libera che la TMP circolano nel plasma legate all’albumina. Assorbimento: L’assorbimento della tiamina avviene principalmente a livello del duodeno, e si riduce gradualmente lungo il resto del tenue. La tiamina viene assorbita in vivo tramite due meccanismi: uno attivo, saturabile, probabilmente legato alla presenza di un carrier, e uno passivo, non saturabile (Gubler, 1988). Dei due meccanismi, il primo prevale aconcentrazioni fisiologiche (2 μM), mentre il secondo ad alte concentrazioni (Hoyumpa et al., 1982). In caso di abuso di alcool, l’assorbimento intestinale della tiamina viene notevolmente ridotto. Funzioni: La vitamina B1 favorisce la trasformazione dei carboidrati in energia e aiuta l'organismo a sfruttare l'energia stessa; svolge azione protettiva sul sistema nervoso e sull’apparato cardiaco. Carenza: La deficienza di tiamina è associata ad alterazioni nel metabolismo dei carboidrati. Poiché ci sono scarse possibilità di immagazzinamento della tiamina, i primi disturbi metabolici appaiono dopo pochi giorni di assunzione di una dieta carente in vitamina B1. Dalla deficienza cronica grave di vitamina B1 deriva una sindrome caratterizzata da alterazioni a carico del sistema nervoso, del sistema cardiovascolare e dell’apparato gastroenterico, nota come "beri-beri". VITAMINA B2 La vitamina B2, sotto forma due coenzimi flavinici (flavinmononucleotide, FMN, e flavindinucleotide, FAD), costituisce il gruppo prostetico di enzimi che intervengono in diverse reazioni di ossido-riduzione. In particolare: - decarbossilazione ossidativa dell'acido piruvico; - ossidazione degli acidi grassi e degli aminoacidi; - trasporto di elettroni nella catena respiratoria. Negli alimenti la riboflavina è principalmente presente in forma fosforilata. Dopo idrolisi ad opera di fosfatasi presenti nel lume intestinale, la riboflavina libera viene assorbita nell’intestino tenue. L'assorbimento avviene probabilmente con un meccanismo di trasporto mediato che richiede la presenza di un carrier specifico sulla membrana, a livello della mucosa dell'intestino tenue (Christensen, 1973; Megazy & Schwenk, 1983). Una volta assorbita, la riboflavina si lega a proteine plasmatiche (soprattutto albumina) e giunge al fegato ed ad altri tessuti, dove viene trasformata in FMN ed in FAD (Bates, 1994). Funzioni: Indispensabile regolatore del metabolismo; possiede un ruolo chiave nell’apporto di ossigeno alle cellule in cui avvengono i processi di trasformazione delle sostanze nutritive in energia. Carenza: La sintomatologia carenziale di riboflavina consiste essenzialmente in un arresto della crescita e in alterazioni della cute (dermatite seborroica), della mucosa ai margini delle labbra (stomatite angolare) e dell’occhio (vascolarizzazione della cornea, congiuntivite e opacità delle lenti). Questi sintomi sono attribuibili ad un rallentamento dei processi anabolici oltre che ad una alterazione dell'assorbimento dei nutrienti, specie di quelli lipidici. La deficienza in riboflavina può provocare una deficienza secondaria di ferro (con conseguente anemia ferropriva), di triptofano e niacina (con conseguente pellagra) (Bates, 1987). VITAMINA B3 Con il termine vitamina B3 o vitamina PP (o niacina) vengono indicati sia l'acido nicotinico che la sua amide, la nicotinamide. Sotto forma di coenzimi (il nicotin adenin dinucleotide o NAD e il nicotin adenin dinucleotide fosfato o NADP) partecipano a numerose reazioni di ossidoriduzione, sia a livello dei processi catabolici sia di quelli anabolici, quali sintesi di acidi grassi e aminoacidi. La niacina può essere sintetizzata a partire dal triptofano, un aminoacido essenziale. Il fabbisogno di triptofano e di niacina viene quindi espresso globalmente come "Niacina Equivalenti" (Bender & Bender, 1986). Il rapporto di equivalenza è variabile in quanto è soggetto a molti fattori; si considera per convenzione che 60 mg di triptofano alimentare corrispondano ad 1 mg di niacina preformata (Horwitt et al., 1956; Kelsay, 1969). La niacina, introdotta nella dieta sotto forma dei coenzimi NAD e NADP, viene assorbita dopo idrolisi da parte degli enzimi intestinali, e in parte dopo deamidazione. Funzioni: Partecipa a numerose reazioni di ossidoriduzione, nella sintesi di acidi grassi e di aminoacidi; inoltre è utile per abbassare il tasso di colesterolo nel sangue e prevenire le malattie cardiovascolari. Carenza: Una insufficiente assunzione di niacina e triptofano porta nel tempo all'insorgenza di una malattia indicata con il termine di "pellagra", caratterizzata da lesioni a carico della cute (dermatite), dell'apparato digerente (diarree) e del sistema nervoso centrale (demenza). Tale malattia, un tempo molto diffusa anche in Italia, è ora limitata solo in quei Paesi dove anche l'apporto proteico è qualitativamente e quantitativamente insufficiente. Questo perchè il fabbisogno di niacina può essere almeno in parte coperto dal triptofano. VITAMINA B5 L'acido pantotenico o vitamina B5 è una vitamina idrosolubile del gruppo B largamente distribuita negli alimenti. Poichè alcuni microrganismi sono in grado di sintetizzarlo, è possibile che la sintesi intestinale possa contribuire all’apporto. L'acido pantotenico è il precursore del coenzima A, formato da una molecola di acido pantotenico, una di ATP e una di cisteina. Il coenzima A è il punto cardine del metabolismo dei carboidrati, degli aminoacidi, degli acidi grassi e dei composti steroidei: è infatti il trasportatore universale di gruppi acilici. L'acido pantotenico entra anche nella composizione del gruppo prostetico dell’Acyl-Carrier-Protein (ACP), una proteina di trasporto importante nella sintesi degli acidi grassi. La più alta percentuale di acido pantotenico si trova nei tessuti sotto forma di coenzima A, seguita dall’ACP e dell’acido pantotenico libero in piccole quantità (Foss, 1981). Le riserve di coenzima A e di acido pantotenico variano a seconda del tipo di tessuto e dello stato di nutrizione del soggetto, ma l’entità delle riserve non è stata stabilita. Funzioni: È il precursore del coenzima A, che è determinante per il metabolismo dei carboidrati, degli aminoacidi e degli acidi grassi. VITAMINA B6 Con il termine di vitamina B6 vengono compresi tre composti metabolicamente convertibili tra loro - la piridossina, il piridossale e la piridossamina - ed i rispettivi esteri fosforici (Bender, 1989). Questi ultimi composti sono metabolicamente attivi, in quanto si trovano legati a numerosi enzimi che intervengono in massima parte nel metabolismo degli aminoacidi e di altre sostanze azotate (reazioni di transaminazione, decarbossilazione e racemizzazione). Questo spiega come dall'apporto di questa vitamina con la dieta dipenda la buona utilizzazione delle proteine alimentari. La vitamina B6 è anche implicata in alcune reazioni del metabolismo glucidico (glicogenolisi) e lipidico (sintesi degli acidi grassi insaturi). Assorbimento: Gli esteri 5-fosfati della vitamina B6 presenti negli alimenti vengono defosforilati prima di essere assorbiti come piridossina, piridossale e piridossamina a livello dell’intestino tenue, mediante un processo che richiede energia. La vitamina B6 sintetizzata dalla flora intestinale è in parte disponibile all’assorbimento. La vitamina B6 viene escreta nelle urine principalmente sotto forma di acido 4-piridossico e altri prodotti di ossidazione. Funzioni: Indispensabile nel metabolismo degli acidi nucleici e delle proteine: garantisce l’efficacia di più di 60 enzimi e stimola il sistema immunitario; una sua integrazione dona energia e tono al nostro corpo e combatte la stanchezza fisica ed intellettuale. VITAMINA B9 Con il termine folati si designa un gruppo di sostanze chimicamente e nutrizionalmente riferibili all’acido folico (acido pteroilglutammico). Questi composti si distinguono tra loro in tre punti della molecola: stato di riduzione dell’anello pteridinico, tipo di unità carboniosa ad esso legato, numero di residui di acido glutammico. Negli alimenti i folati sono presenti in forma coniugata ad uno o più residui di acido glutammico (Bates & Heseker, 1994). A concentrazioni fisiologiche i folati sono assorbiti tramite un processo attivo mediato da un carrier, mentre ad alte concentrazioni il processo è passivo. L'assorbimento avviene principalmente nel digiuno, ed è influenzato dal pH (Sezlhub et al., 1984). Le forme metabolicamente attive sono quelle con l’anello pteridinico ridotto (acido tetraidrofolico, THF), che rappresentano le forme coenzimatiche di trasporto. Il THF è l'accettore dell'unità carboniosa C1 che deriva metabolicamente da vari intermedi e si lega al THF, dando origine a quattro importanti coenzimi: uno a livello osssidativo del metanolo (5 metil THF), uno a livello ossidativo della formaldeide (5,10 metilene THF) e due a livello dell'acido formico (5,10 metenil THF e 10 formil THF). Questi composti, la cui funzione è quella di trasportare le unità carboniose da un composto all’altro nel metabolismo degli aminoacidi e nella sintesi degli acidi nucleici, svolgono un ruolo essenziale in molte reazioni metaboliche alle quali prende parte anche la vitamina B12. Partecipano infatti alla biosintesi di DNA e RNA, alla metilazione dell’omocisteina a metionina ed al metabolismo di alcuni aminoacidi (interconversione tra glicina e serina e catabolismo dell'istidina). Funzione: Importante per il corretto sviluppo dei globuli rossi. La sua integrazione è particolarmente indicata negli anziani e nelle donne in gravidanza e allattamento (previene le malformazioni del feto). Carenza: L’insufficiente apporto di acido folico porta nell’uomo ad una riduzione della sintesi di DNA e RNA, con la conseguente insorgenza di manifestazioni assai gravi a carico di cellule a rapido turn-over come quelle del midollo osseo, causando così anemia megaloblastica. La carenza di folati nelle donne in stato di gravidanza è frequente, e costituisce un fattore di rischio della comparsa della spina bifida nel nascituro, una gravissima turba a carico del midollo spinale. VITAMINA B12 La vitamina B12 o cobalamina è un corrinoide contenente un atomo di cobalto. Le forme più note sono l'idrossicobalamina (naturale) e la cianocobalamina. Quest’ultima si forma durante i processi di estrazione, e rappresenta la forma commercialmente disponibile che, una volta introdotta, viene convertita nell’organismo in due forme metabolicamente attive: l'adenosilcobalamina e la metilcobalamina. La prima partecipa a reazioni quali la conversione del metilmalonil-CoA a succinil-CoA nel metabolismo dell’acido propionico che deriva dal catabolismo degli acidi grassi a numero dispari di atomi di carbonio o di certi aminoacidi. La metilcobalamina è invece impegnata nel metabolismo del metile, e quindi nella sintesi della metionina dall’omocisteina e di altri composti metilati (Chanarin, 1979). Assorbimento: Per essere assorbita a livello dell’ileo la vitamina B12 deve prima legarsi al Fattore intrinseco, una glicoproteina secreta dalle cellule parietali dello stomaco. La percentuale di assorbimento varia con la dose ingerita, essendo di circa il 75% con una dose di 0,5 μg e di circa il 40% con una dose di 1 μg. Circa 0,5 μg di vitamina B12 vengono secreti ogni giorno con la bile, e di questi l’80% viene riassorbito. La vitamina B12 viene molto ben immagazzinata nell’organismo; la sua emivita è stata calcolata in 1-4 anni (Commission of the European Communities, 1993). Funzione: Svolge un ruolo primario nel metabolismo dei tessuti nervosi e produce un senso di vigore e vitalità utile in caso di astenia ed affaticamento. È necessaria soprattutto nella produzione di globuli rossi. Carenza: La carenza di vitamina B12 provoca disturbi a carico del sistema nervoso e della crasi ematica. La causa principale della deficienza di vitamina B12 è certamente la riduzione dell’assorbimento, dovuta spesso alla distruzione delle cellule delle pareti dello stomaco da parte di autoanticorpi con conseguente diminuzione o mancanza di secrezione del Fattore intrinseco. L’arresto della divisione cellulare osservato nella carenza di vitamina B12 è dovuto alla impossibilità di utilizzare i cofattori del folato coinvolti nella sintesi di DNA ed RNA. L’anemia macrocitica megaloblastica, identica a quella da carenza di folati, è il segno clinico più visibile della deficienza. Le diete strettamente vegetariane sono ad alto rischio di deficienza in vitamina B12. Stati di carenza possono essere osservati in persone anziane con dieta povera di alimenti di origine animale. Una dieta strettamente vegetariana della madre in gravidanza è pericolosa per il nascituro, specie se sarà in seguito allattato dalla madre e poi alimentato anch’esso con dieta vegetariana: i danni neurologici possono essere irreversibili (Kuhne et al., 1991).

Composizione

Grano saraceno (Fagopyrum esculentum Moench.) frutti germogliati polvere, di cui: Tiamina (Vitamina B1), Riboflavina (Vitamina B2), Niacina (Vitamina B3), Acido pantotenico (Vitamina B5), Vitamina B6, Acido folico (Vitamina B9), Vitamina B12

Modalita' di conservazione

Conservare in luogo fresco e asciutto.

Confezionamento

45 capsule vegetali da 500 mg

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