Nurofencaps 10 Capsule Molli 400Mg
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Nurofencaps 10 Capsule Molli 400Mg

Scadenza:
06/2025
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Minsan
041860053
Brand: NUROFEN
Casa FarmaceuticaRECKITT BENCKISER H.(IT.) SPA
DENOMINAZIONE

NUROFENCAPS 400 MG CAPSULE MOLLI



CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antinfiammatori e antireumatici non steroidei, derivati dell'acido propionico.



PRINCIPI ATTIVI

Ogni capsula contiene Ibuprofene 400 mg. Eccipienti con effetti noti: sorbitolo (E420) 36,6 mg/capsula; ponceau 4R (E124) 0,79 mg/capsula. Per l'elenco completo degli eccipienti vedi sezione 6.1.



ECCIPIENTI

Riempimento: macrogol 600, Potassio idrossido, acqua depurata. Involucro di gelatina: gelatina, sorbitolo liquido (E420), ponceau 4R (E124).
Inchiostro: titanio diossido (E171), glicole propilenico, ipromellosa(E464). Coadiuvanti di processo: trigliceridi (catena media), lecitina (E322).



INDICAZIONI

Questo medicinale e' indicato negli adulti, nei bambini e negli adolescenti di peso superiore a 40 kg (a partire dai 12 anni di eta') per iltrattamento sintomatico di breve durata del dolore da lieve a moderato, come mal di testa, dolori mestruali, mal di denti e dolore associato al comune raffreddore.



CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Pazienti che hanno manifestato reazionidi ipersensibilita' (come ad esempio broncospasmo, asma, rinite, angioedema od orticaria) associate all'impiego di acido acetilsalicilico (ASA) o di altri prodotti antinfiammatori non steroidei (FANS). Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione correlata a precedenti trattamenti con FANS. Pazienti con ulcera/emorragia peptica in atto o storia di ulcera/emorragia peptica ricorrente (due o piu' distinti episodi di comprovata ulcerazione o sanguinamento). Pazienti con grave insufficienza epatica, renale o cardiaca (IV Classe NYHA). Vedere anche sezione 4.4. Pazienti con sanguinamento cerebrovascolare o altri sanguinamenti in fase attiva. Pazienti con disturbi non chiariti della emopoiesi. Pazienti con grave disidratazione (causata da vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi). Durante l'ultimo trimestre di gravidanza (vedi sezione 4.6). Adolescenti di peso inferiore ai 40 kg o bambini al di sotto dei 12 anni di eta'.



POSOLOGIA

Posologia: solo per un breve periodo di trattamento. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata di trattamento piu' breve possibile necessaria per controllare i sintomi (vedere sezione 4.4). Adulti, bambini e adolescentidi peso superiore a 40 kg (a partire dai 12 anni di eta'): la dose iniziale e' di una capsula da assumere con acqua. In seguito, se necessario, una capsula ogni 6 ore. Non superare la dose di 3 capsule (1200 mg) nelle 24 ore. Nel caso l'uso del medicinale sia necessario per piu'di 3 giorni negli adolescenti o nel caso di peggioramento della sintomatologia deve essere consultato il medico. Se negli adulti si rende necessario somministrare il prodotto per piu' di 3 giorni in caso di febbre e 4 giorni per il trattamento del dolore, o se la sintomatologiapeggiora, consultare il medico. L'insorgenza dell'effetto di Nurofencaps puo' essere ritardata se il medicinale viene assunto poco dopo avermangiato. Se questo si verifica, non assumere una dose di Nurofencapssuperiore a quella raccomandata nella sezione 4.2 (posologia) o attendere che sia trascorso il tempo necessario tra una somministrazione el'altra. Popolazioni speciali. Anziani: non e' richiesto alcuno speciale aggiustamento della dose. A causa del possibile profilo di effettiindesiderati (vedere sezione 4.4) gli anziani devono essere monitoraticon particolare attenzione. Insufficienza renale: non e' richiesta alcuna riduzione della dose in pazienti con compromissione della funzionalita' renale da lieve a moderata (per pazienti con insufficienza renale grave vedere sezione 4.3). Insufficienza epatica (vedere sezione 5.
2): non e' richiesta alcuna riduzione della dose in pazienti con compromissione della funzionalita' epatica da lieve a moderata (per pazienti con insufficienza epatica grave vedere sezione 4.3). Bambini e adolescenti: per l'uso in bambini e adolescenti vedere sezione 4.3. Modo disomministrazione: per uso orale. Le capsule non devono essere masticate. Si raccomanda che i pazienti con problemi di sensibilita' gastricaassumano Nurofencaps a stomaco pieno.



CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C. Conservare nellaconfezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.



AVVERTENZE

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata di trattamento piu' breve possibile necessaria per controllare i sintomi (vedere oltre i rischi gastrointestinali e cardiovascolari). E' richiesta cautela in pazienti con le seguenti condizioni, che potrebbero peggiorare: lupus eritematoso sistemico e malattia mista del connettivo - per aumentato rischio di meningite asettica (vedere sezione 4.8); disordini congeniti del metabolismo della porfirina (ad esempio Porfiria acuta intermittente); disordini gastrointestinali e malattia infiammatoria intestinale cronica (colite ulcerativa, morbo di Crohn (vedere sezione 4.8); ipertensione e/o insufficienza cardiaca (vedere sezioni 4.3 e 4.8); insufficienza renale, inquanto la funzionalita' renale puo' essere compromessa (vedere sezioni 4.3 e 4.8); disfunzione epatica (vedere sezioni 4.3 e 4.8); immediatamente dopo un intervento di chirurgia maggiore. In pazienti che manifestano reazioni allergiche ad altre sostanze, in quanto sono a rischiopiu' elevato di sviluppare reazioni di ipersensibilita' anche durantel'utilizzo di Nurofencaps. In pazienti che soffrono di febbre da fieno, polipi nasali, disturbi respiratori ostruttivi cronici, o che hannouna storia di patologie allergiche, in quanto esiste per questi pazienti un aumentato rischio di sviluppare reazioni allergiche. Queste sipossono manifestare sotto forma di attacchi d'asma (cosiddetta "asma da analgesici"), edema di Quincke o orticaria. Mascheramento dei sintomi di infezioni sottostanti: nurofencaps puo' mascherare i sintomi di infezione, cosa che potrebbe ritardare l'avvio di un trattamento adeguato e peggiorare pertanto l'esito dell'infezione. Cio' e' stato osservato nella polmonite batterica acquisita in comunita' e nelle complicanze batteriche della varicella. Quando Nurofencaps e' somministrato peril sollievo dalla febbre o dal dolore correlati a infezione, e' consigliato il monitoraggio dell'infezione. In contesti non ospedalieri, ilpaziente deve rivolgersi al medico se i sintomi persistono o peggiorano. Sicurezza gastrointestinale (GI): l'uso in concomitanza di altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2, aumenta ilrischio di reazioni avverse (vedere sezione 4.5) e deve essere evitato. Anziani: i pazienti anziani hanno un aumento della frequenza dellereazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedere sezione 4.2). Emorragiagastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamentocon tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono stateriportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, chepossono essere fatali. Quando si verifica emorragia gastrointestinaleo ulcerazione a seguito di somministrazione di ibuprofene il trattamento deve essere interrotto. Negli anziani e in pazienti con storia diulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vederesezione 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione operforazione e' piu' alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazientidevono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile. L'uso concomitante di agenti protettori (es. misoprostolo o inibitori dipompa protonica) deve essere preso in considerazione per questi pazienti ed anche per pazienti che assumono basse dosi di acido acetilsalicilico o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere sezione 4.5). Pazienti con storia di tossicita' gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale), in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deveessere consigliata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti chepotrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI) o agenti antiaggreganti come l'acido acetilsalicilico (vedere sezione 4.5). I FANS devono essere somministrati con cautela ai pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiche' tali condizioni possono essere esacerbate (vedere sezione 4.8). Reazioni cutanee severe: sono state segnalate molto raramente reazioni cutanee gravi, alcune delle quali fatali, tra cui dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica in associazione all'uso di FANS(vedere paragrafo 4.8). I pazienti sembrano essere a piu' alto rischionelle prime fasi della terapia: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. E'stata segnalata pustolosi esantematica acuta generalizzata (PEAG) inrelazione a medicinali contenenti ibuprofene. Nurofencaps deve esseresospeso alla prima comparsa di segni e sintomi di reazioni cutanee severe, come eruzione cutanea, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita'. La varicella puo' eccezionalmente essere all'origine di complicazioni infettive gravi alla cute e ai tessuti molli.
Si consiglia di evitare l'utilizzo di Nurofencaps in caso di varicella. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: prima di iniziare il trattamento in pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca e' richiesta cautela (consultare il proprio medico ofarmacista) poiche' in associazione al trattamento con i FANS sono stati riportati ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema. Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg al giorno), puo' essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio oictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (per esempio <=1200 mg al giorno) siano associate ad un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi.



INTERAZIONI

Acido acetilsalicilico (basso dosaggio): la somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non e' generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati. Dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene puo' inibire competitivamentegli effetti dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazionepiastrinica quando i due farmaci sono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l'estrapolazione di questidati alla situazione clinica, non si puo' escludere la possibilita' che l'uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante e' considerato probabile in seguito a uso occasionale di ibuprofene (vedere sezione 5.1). Altri FANS inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2: la somministrazione concomitante di diversi FANS puo' aumentare il rischio di ulcere e emorragie gastrointestinali a causa dell'effetto sinergico. L'uso concomitante dell'ibuprofene con altri FANS deve pertanto essere evitato (vedere sezione 4.4) Digossina, fenitoina, litio: l'uso contemporaneo di Nurofencaps con digossina, fenitoina o litio. puo' aumentare i livelli sierici di questi medicinali. Con un uso corretto (massimo per 4 giorni) non e'di regola necessario il controllo dei livelli di litio, diossina, fenitoina nel siero. Corticosteroidi: i Corticosteroidi possono aumentareil rischio di reazioni avverse, soprattutto del tratto gastrointestinale (ulcerazione o emorragia gastrointestinale) (vedere sezione 4.3).
Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumentato rischio di emorragia gastrointestinale (vedi sezione 4.4). Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti deglianticoagulanti, come il warfarin (vedere sezione 4.4) Probenecid e sulfinpirazone. Medicinali contenenti probenecid o sulfinpirazone possono ritardare l'escrezione dell'ibuprofene Diuretici, ACE inibitori e antagonisti dell'angiotensina II: i FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazientianziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di unACE inibitore, di un beta-bloccante o di un antagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi puo' portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, compresa una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante, e periodicamente da li' in avanti. Diuretici risparmiatori di potassio: la co-somministrazione di Nurofencaps e diuretici risparmiatori di potassio puo' causare iperkaliemia. Metotrexato: la somministrazione di Nurofencaps nelle 24 ore precedenti e successive la somministrazione di metotrexatopuo' portare ad un aumento dei livelli plasmatici di metotrexato e unaumento dei suoi effetti tossici. Ciclosporina: la co-somministrazione con alcuni farmaci antinfiammatori non steroidei aumenta il rischiodi danno epatico da ciclosporina. Questo effetto non puo' essere escluso anche per l'associazione di ciclosporina con ibuprofene. Tacrolimus: il rischio di nefrotossicita' aumenta se i due medicinali sono somministrati contemporaneamente. Zidovudina: esistono evidenze di aumentato rischio di emartrosi ed ematoma in pazienti emofilici sieropositiviper l'HIV se trattati contemporaneamente con zidovudina e ibuprofene.
Esiste il rischio di un'aumentata tossicita' ematologica quando i FANSsono somministrati con zidovudina. Sulfoniluree: indagini cliniche hanno evidenziato interazioni tra farmaci antinfiammatori non steroideie antidiabetici (Sulfoniluree). Benche' finora non siano state descritte interazioni tra antidiabetici ed ibuprofene, si raccomanda di monitorare i livelli plasmatici di glucosio come precauzione in caso di co-somministrazione. Antibiotici chinolonici: dati sperimentali sugli animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associate agli antibiotici chinolonici. Pazienti che assumono FANS e chinolonici potrebbero avere un aumentato rischio di avere convulsioni.
Mifepristone: i FANS non dovrebbero essere usati per 8-12 giorni dopola somministrazione di Mifepristone in quanto i FANS possono ridurre l'effetto del Mifepristone. Inibitori del CYP2C9: la somministrazione concomitante di ibuprofene e di inibitori del CYP2C9 puo' potenziare l'esposizione all'ibuprofene (substrato del CYP2C9). In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9), si e' osservata unaaumentata esposizione al S(+)-ibuprofene da approssimativamente l'80%al 100%. Si deve prendere in considerazione la riduzione della dose diibuprofene quando potenti inibitori del CYP2C9 vengono somministratiin concomitanza, in particolare quando l'ibuprofene ad alte dosi vienesomministrato con voriconazolo e fluconazolo.



EFFETTI INDESIDERATI

La lista dei seguenti effetti indesiderati comprende tutti gli effettiindesiderati che sono stati riconosciuti durante il trattamento con ibuprofene, anche quelli osservati durante terapie prolungate ad alto dosaggio in pazienti con reumatismo. Le frequenze riportate, che si estendono oltre le segnalazioni di effetti indesiderati molto rari, si riferiscono a brevi periodi di trattamento per dosi giornaliere fino adun massimo di 1200 mg di ibuprofene per forme farmaceutiche orali e fino ad un massimo di 1800 mg per le supposte. Si deve tenere in considerazione che le seguenti reazioni avverse sono prevalentemente dose-dipendenti e variano da individuo a individuo. Le reazioni avverse piu' comunemente osservate sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento gastrointestinale,talvolta fatale, particolarmente negli anziani (vedere sezione 4.4). In seguito a somministrazione di ibuprofene sono state riportate nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colitee morbo di Crohn (vedere sezione 4.4). Meno frequentemente e' stata osservata gastrite. In particolare il rischio che si manifesti emorragiagastrointestinale dipende dal dosaggio e dalla durata di trattamento.
Edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono stati riportati inassociazione al trattamento con FANS. Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), puo' essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4). Sono state riportate reazioni di ipersensibilita' che possono manifestarsi come: (a) reazioni allergiche non specifiche e anafilassi; (b) reattivita' del tratto respiratorio, come asma, asma aggravata, broncospasmo, dispnea; (c) varie reazioni cutanee, come prurito, orticaria, angioedema e piu' raramente dermatosi bollose e esfoliative (incluse necrolisi epidermica e eritema multiforme). Il paziente deve essere informato di informare immediatamente il medico e sospendere l'assunzione di Nurofencaps, nel caso si manifesti una qualsiasi delle reazioni avversesopra citate. Si fa presente che per ciascun gruppo di frequenza, glieffetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravita': molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); nonnota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni ed infestazioni. Molto raro: con l'uso di farmaci antinfiammatori non steroidei e' stata descritta l'esacerbazione di infiammazioni correlate ad infezioni (per esempio sviluppo di fascite necrotizzante). Cio' e' potenzialmente associato con il meccanismo di azione dei farmaci antinfiammatori non steroidei. Se durante l'uso di Nurofencaps si manifestano o peggiorano segni di infezione, si raccomanda al paziente di rivolgersi immediatamente al medico. Deve essere valutata l'eventuale indicazione per una terapia anti-infettiva/antibiotica.
I sintomi della meningite asettica come rigidita' del collo, mal di testa, nausea, vomito, febbre o disorientamento sono stati osservati durante il trattamento con ibuprofene. Pazienti con disordini autoimmuni(lupus eritematoso sistemico, malattia mista del connettivo) sembranoessere predisposti. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: disordini ematopoietici (anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi). Le prime manifestazioni possono essere: febbre, mal di gola, ulcere superficiali del cavo orale, sintomi simil - influenzali, spossatezza grave, sanguinamenti nasali e cutanei. In questi casi il paziente deve essere informato di sospendere immediatamentela terapia, di evitare l'assunzione di qualsiasi medicinale analgesicoo antipiretico di automedicazione e consultare il medico. Per terapiaprolungate la conta ematica deve essere controllata regolarmente. Disturbi del sistema immunitario (ipersensibilita'). Non comune: reazionidi ipersensibilita' con orticaria e prurito, cosi' come attacchi d'asma (eventualmente con caduta della pressione sanguigna). Molto raro: gravi reazioni di ipersensibilita' generalizzata. I sintomi possono essere: gonfiore del volto, della lingua e della laringe, dispnea, tachicardia, ipotensione (anafilassi, angioedema o shock grave). Esacerbazione di asma e broncospasmo. Disturbi psichiatrici. Molto raro: reazionipsicotiche, depressione. Patologie del sistema nervoso. Non comune: disturbi del sistema nervoso centrale come mal di testa, vertigini, sonnolenza, agitazione, irritabilita' o stanchezza. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi visivi. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: tinnito, compromissione dell'udito. Patologie cardiache. Moltoraro: palpitazioni, insufficienza cardiaca, infarto del miocardio. Patologie vascolari. Molto raro: ipertensione artesiosa, vasculite. Patologie gastrointestinali. Comune: disordini gastrointestinali quali dispepsia, pirosi, dolori addominali, nausea, vomito, flatulenza diarrea,costipazione e lievi perdite di sangue gastrointestinale che in casieccezionali possono causare anemia; non comune: ulcere gastrointestinali, potenzialmente con perforazione e sanguinamento gastrointestinale.
Stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere sezione 4.4), gastrite; molto raro: esofagiti, pancreatiti, formazione di restringimenti intestinali simil-diaframmatici. Il paziente deveessere informato di sospendere il medicinale e rivolgersi immediatamente al medico se si manifestano un grave dolore all'addome superiore,melena o ematemesi. Patologie epato-biliari. Molto raro: disfunzione epatica, danno epatico, specialmente a seguito di trattamenti a lungo termine, insufficienza epatica, epatite acuta. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: varie eruzioni cutanee; molto raro: reazioni bollose incluse sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica (sindrome di Lyell), alopecia. In casi eccezionali, possono insorgere gravi infezioni cutanee e complicazioni a livello deitessuti molli durante un'infezione da varicella (vedere anche "Infezioni ed infestazioni"). Non nota: reazione al farmaco con eosinofilia esintomi sistemici (sindrome DRESS). Pustolosi esantematica acuta generalizzata (PEAG). Reazioni di fotosensibilita'. Patologie renali e urinarie. Raro: possono verificarsi raramente danni ai tessuti renali (necrosi papillare) e elevate concentrazioni di acido urico nel sangue.



GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: l'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influire negativamente sulla gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Datiottenuti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischiodi aborto, malformazione cardiaca e gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine durante le prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti conla dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazionedi inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocareun aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrio-fetale. Inoltre, e' stato riportato un aumento di incidenza di variemalformazioni, inclusa quella cardiovascolare, in animali a cui eranostati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine duranteil periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre digravidanza, l'ibuprofene non deve essere somministrato se non in casistrettamente necessari. Se usato da donne in procinto di concepire o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la duratadel trattamento devono essere rispettivamente la piu' bassa e il piu'breve possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gliinibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale che puo' progredire ainsufficienza renale con oligoidroamniosi; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo' verificarsi anche a dosimolto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultante in travaglio ritardato o prolungato. Conseguentemente, l'ibuprofene e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Allattamento: l'ibuprofene e i suoi metaboliti possono passare in basse concentrazioni nellatte materno. Nessun effetto pericoloso per i neonati e' ad oggi conosciuto, quindi per trattamenti brevi con la dose raccomandata per dolore e febbre, l'interruzione dell'allattamento non e' generalmente necessaria. Fertilita': ci sono alcune evidenze che i farmaci che inibiscono la cicloossigenasi/sintesi delle prostaglandine possono causare unacompromissione della fertilita' femminile con un effetto sull'ovulazione. Questo e' reversibile al momento della sospensione del trattamento (vedere paragrafo 4.4).

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