Erba Vita Licoprost Integratore Benessere Prostata 60 Capsule
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Erba Vita Licoprost Integratore Benessere Prostata 60 Capsule

Licoprost è un integratore a base di estratti vegetali, per favorire il fisiologico benessere della prostata.
Prezzo listino: 21,80 € Sconto: - 39% Prezzo Farmaciauno 13,34 € Risparmi: 8,46 €
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905378384
Brand: ERBA VITA METABOLICA
Casa FarmaceuticaERBA VITA GROUP SPA
Codice EAN0767787926434
Denominazione

ERBA VITA GROUP LICOPROST

Indicazioni

ERBA VITA GROUP LICOPROST Licoprost è un integratore alimentare a base di estratti vegetali, Graminex, Licopene e Zinco; con Serenoa e Zucca utili per favorire il fisiologico benessere della prostata.

Filosofia

ERBA VITA GROUP Dal 1982 coltiviamo benessere nella sua forma più naturale e siamo presenti in oltre 30 Paesi del mondo. Quotidianamente ricerchiamo e selezioniamo le migliori piante e materie prime provenienti da ogni continente, sviluppando prodotti fitoterapici, integratori alimentari, cosmetici e dispositivi medici. Lavoriamo per donare salute in ogni momento della giornata, in ogni stagione, ad ogni età. Mettiamo al centro del nostro lavoro l’attenzione per l’uomo e per la natura partendo dal rispetto del suo equilibrio, dei suoi tempi e dei suoi singoli elementi. Dal 2017 Erba Vita fa parte di Valpharma Group. L’esperienza fitoterapica e nutraceutica di Erba Vita è oggi messa a sistema con l’innovazione tecnologica e la competenza nella ricerca e sviluppo applicata alla produzione farmaceutica di Valpharma San Marino e Valpharma International.

Modalita' d'uso

Si consiglia l’assunzione di due capsule al giorno, preferibilmente una al mattino e una alla sera, per un periodo di almeno 6 mesi.

Avvertenze

Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni. Non superare la dose giornaliera consigliata. Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata e di un sano stile di vita. Si sconsiglia l’uso in donne in età fertile e in soggetti di entrambi i sessi in età prepubere. Conservare in luogo fresco ed asciutto, lontano da fonti di calore

Specifiche

LICOPROST è un’associazione di sostanze ad attività benefica e protettiva nei confronti del nostro organismo, con effetto specifico a livello della prostata. La sua combinazione sinergica aiuta a ristabilire in maniera naturale il funzionamento dell'apparato uro-genitale, aiuta a ripristinare il fisiologico equilibrio ormonale e ad attenuare i fastidiosi sintomi legati alle patologie infiammatorie della prostata. La presenza di Licopene aiuta a contrastare i fenomeni ossidativi tipici di queste patologie. SERENOA REPENS È una piccola palma cespugliosa, tipica della costa sud-est degli Stati Uniti (Sud Carolina, Florida, zona ad ovest del Mississippi). La droga è rappresentata dai frutti maturi essiccati, parzialmente essiccati e freschi. Principali sostanze contenute -Steroidi: fitosteroli, inclusi il beta-sitosterolo, beta-sitosterolo-3-O-glucoside, beta-sitosterolo-3-O-diglucoside, acidi grassi esterificati con beta-sitosterolo, incluso il betasitosterolo-3-O-miristato -Flavonoidi: isoquercetina, kaempferolo-3-O-glucoside, rhoifolin -Polisaccaridi idrosolubili -Acidi grassi liberi (80 %): acido oleico, acido laurico, acido linoleico, acido miristico -Alcoli alifatici Meccanismo d’azione Effetto anti-androgeno L’estratto lipofilo inibisce il legame del diidrotestosterone (DHT) al recettore citosolico degli androgeni e alfa-1-adrenocettore nella prostata, riducendo così la risposta agli androgeni, che può portare all’iperplasia della prostata (Carilla, 1984; Goepel, 1999). Gli effetti anti-androgenici dell’estratto lipofilo consistono anche nell’inibizione della 5-alfa-reduttasi (Raynaud, 2002) e della 3-chetosteroide reduttasi. Questi enzimi sono responsabili rispettivamente della conversione del testosterone a DHT e della conversione del DHT ad un altro metabolita androgenico (Sultan, 1984). Effetto anti-estrogeno L’estratto è in grado di diminuire l’entità dei recettori citosolici e nucleari degli estrogeni che comporta, quindi, un effetto anti-estrogeno globale poiché il numero di recettori del progesterone è collegato all’attività estrogenica. Gli agenti antiestrogeni inibiscono la crescita della massa stromatica della prostata in pazienti affetti da iperplasia prostatica benigna. (Di Silverio, 1992). Effetto antinfiammatorio Gli estratti esanici hanno mostrato attività antinfiammatoria (Champault, 1984) per via dell’inibizione della sintesi di metabolti proinfiammatori dell’acido arachidonico, attraverso il blocco delle azioni degli enzimi ciclossigenasi e 5lipossigenasi (Breu, 1992). La droga ha evidenziato anche proprietà antispasmodiche tramite l’inibizione dell’influsso di calcio e l’attivazione dello scambiatore Na+/Ca++. Gli effetti della droga possono anche antagonizzare l’effetto di contrazione dell’acetilcolina sulla vescica urinaria (Gutierrez, 1996). Studi clinici In un review pubblicato nel 2000 e aggiornato nel 2002 vengono riportati i risultati relativi a test clinici concernenti l’uso di Serenoa repens per il trattamento della iperplasia prostatica benigna. Questa raccolta di dati ha preso in considerazione tutti gli studi che rispondevano ad entrambi questi requisiti: - studi condotti su pazienti affetti da IPB cui veniva somministrato Serenoa repens (da solo o in combinazione) contro un placebo o un altro medicamento o farmaco per la IPB - studi che includevano esiti di esami urodinamici, International Prostatic Symptoms Score (IPSS) e descrizione dei sintomi. Sono stati presi in considerazione 21 test della durata variabile da 4 a 48 settimane, 18 di questi condotti in doppio-cieco, che hanno coinvolto un totale di 3139 soggetti maschili affetti da IPB. Serenoa repens comparato ad un placebo mostrava in tutti i casi miglioramenti dell’IPSS, dei parametri urodinamici ed dei sintomi caratteristici. Ciò che emerge mettendo a confronto Serenoa repens con il farmaco di sintesi finasteride è una sostanziale somiglianza degli effetti prodotti da entrambi i rimedi. I valori dell’IPPS e della velocità del flusso urinario al picco crescono analogamente. Il dato che spicca è che gli effetti collaterali attribuiti a Serenoa repens sono lievi e poco frequenti (Wilt, 2002), il trattamento è efficace nel lungo periodo con un ottima tolleranza da parte del paziente (Pytel, 2002). L’effetto di Serenoa repens sui sintomi da svuotamento vescicale e sui parametri urodinamici fu studiato su soggetti di sesso maschile che presentavano i sintomi delle basse vie urinarie (LUTS) procurati dall’iperplasia prostatica benigna. Lo studio fu condotto per un periodo di 6 mesi tramite la somministrazione di 160 mg di Serenoa repens due volte al giorno. Furono analizzati parametri come il volume di urine residuo successivo allo svuotamento vescicale, la velocità del flusso urinario al picco e la misurazione dei livelli dell’antigene specifico prostatico (PSA). La droga era ben tollerata e migliorava in maniera significativa i sintomi delle basse vie urinarie. La somministrazione di 160 mg Serenoa repens due volte al giorno fu comparata alla somministrazione di 2,5 mg di alfuzosin per tre volte al giorno per stabilire l’effetto su 63 casi di iperplasia prostatica benigna. Lo studio comparativo in doppio cieco determinò l’efficacia tramite valutazione dei sintomi clinici, velocità del flusso urinario (uroflussometria) e volume urinario residuo (ecografia addominale). Il gruppo trattato con Serenoa repens mostrava miglioramenti similari a quelli evidenziatisi nel gruppo trattato con alfuzosina, anche l’impressione clinica d’insieme si presentava migliore nel gruppo trattato con alfuzosin (Grasso, 1995). Uno studio che metteva a confronto l’estratto lipidosterolico di Serenoa repens con l’alfaadrenolitico di sintesi tamsulosina mostrò un equivalenza nel trattamento del LUTS in soggetti maschili affetti da IPB, durante più di 12 mesi di terapia (Debruyne, 2002) Studio comparativo Finasteride-Serenoa Repens. Diminuizione dell’intensità dei sintomi dopo 48 settimane in 543 uomini. È evidente come l’estratto di Serenoa Repens sia effettivamente efficace nel trattamento dei sintomi dell’iperplasia prostatica benigna. Il finasteride è tutt’ora considerato come il miglior farmaco impiegato per il trattamento di questa patologia nonostante la gamma piuttosto ampia di effetti collaterali. Finasteride Studio aperto multicentrico, 315 uomini (41-89 anni) con IPB allo stadio I o II hanno assunto un dosaggio di 160 mg due volte al giorno. Bach D., Ebeling L. Long-term drug treatment of benign prostatic hyperplasia- results of a prospective 3-year multicenter study using Sabal extract IDS89. Phytomed 1996; 3 105-111 - Nicturia migliorata nel 73% dei casi - Frequenza diurna nel 54% dei casi - Deplezione incompleta nel 75% dei casi - L’esame rettale ha rivelato un miglioramento della congestione prostatica nel 55% dei casi - Il volume residuo medio è diminuito da 64 ml a 38 ml Interazioni Serenoa repens è ritenuta in grado di esercitare un effetto estrogenico, androgenico e bloccante alfa-adrenergico. causa di ciò, terapie ormonali o a base di farmaci ormonosimili o adrenergici potrebbe necessitare di correzioni. ZUCCA SEMI La Zucca (Cucurbita pepo) è una pianta originaria del continente Americano ed è ampiamente coltivata specialmente a climi temperati. La droga è costituita dai semi freschi ed essiccati. Principali sostanze contenute - Steroidi: fitosteroli delta-5-, delta-7- e delta-8-, tra i quali clerosterolo, isofucosterolo, sitosterolo, stigmasterolo, colesterolo, isoavenasterolo, spinasterolo - Sostanze grasse: acido oleico e acido linoleico - Sostanze proteiche (dal 25 al 42%) - Gamma-tocoferoli e Caroteoidi - Minerali: Selenio, magnesio Meccanismo d’azione La droga contiene delta-7-fitosteroli, che sono chimicamente simili al diidrossitestosterone e presumibilmente in grado di rimpiazzarlo nel legame con il recettore degli androgeni nei fibroblasti umani. Il loro effetto globale riduce quindi il numero di recettori disponibili al legame con gli androgeni. Si ritiene che i semi di zucca possano esercitare anche attività antiinfiammatoria e antiossidante. Interazioni Non sono conosciuti rischi per la salute ai dosaggi terapeutici consigliati somministrati nella maniera appropriata. GRAMINEX GRAMINEX G63 è un estratto da polline di fiori completamente naturale, ottenuto attraverso uno speciale processo che permette di selezionare pollini da diverse specie di piante, scelte in seguito ad accurati test sulla loro idoneità. Nell’estrazione vengono isolate due frazioni: - G60: Frazione solubile in acqua (idrofila) - GFX: Frazione lipofila contenente inibitori naturali in grado di prevenire l’ossidazione GRAMINEX G63 viene raccolto direttamente da specifiche piante e, a differenza del polline da api, viene lavorato con una tecnologia che elimina le potenziali contaminazioni e impurità. Il problema del polline da api è legato al metodo con cui le api lo raccolgono e lo conservano nell’alveare. Ci sono possibilità che questo polline possa contaminarsi con corpi estranei quali batteri, funghi, acari, uova di insetti, muffe e batteri e quindi causare problemi in caso di ingestione. Il polline di api prima di essere posto sul mercato, deve essere irradiato per eliminare questi potenziali fattori di rischio portati dai microrganismi. Al contrario, il polline da fiori è un prodotto standardizzato e selezionato che non contiene contaminanti e viene considerato sicuro per la salute del consumatore. L’estrazione è ottenuta attraverso uno speciale processo che delicatamente va a rimuovere la protezione esterna, eliminando eventuali sostanze allergeniche e lasciando inalterato il polline. Principali sostanze contenute - Vitamine: vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina D, vitamina E, vitamina K - Carotenoidi: alfa e beta-carotene, xantofilla, zeaxantina, licopene, criptoxantina, crocetina - Minerali: calcio, fosforo, potassio, zolfo, sodio, cloro, magnesio, ferro, manganese, rame, iodio, zinco, silicio, cromo, molibdeno, boro, titanio - Peptici: vastissima gamma di aminoacidi - Enzimi: ossidoreduttasi, tranferasi, idrolasi, liasi, isomerasi, ligasi - Sostanze grasse: lecitina, lisolecitina, fosfoinositolo, fosfatidilcolina, mono, di e trigliceridi, acidi grassi liberi - Steroidi: fitosteroli tra cui beta-sitosterolo, fucosterolo, stigmasterolo, campesterolo, estrone - Prostaglandine - Carboidrati - Flavonoidi: quercetina, diidroquercetina, naringenina, apigenina, myricetina, kaempferolo, diidrokaempferolo - Fattori regolatori della crescita: auxine, gibberelline - Acidi fenolici: catechina - Polifenoli - Acidi nucleici Meccanismo d’azione Oltre 20 anni di studi condotti presso università e ospedali hanno dimostrato l’efficacia dell’estratto di polline per l’ipertrofia benigna prostatica, per la prostatite abatterica, e per la piospermia (presenza di batteri nel liquido seminale). Effetti simili sono inoltre stati dimostrati per le uretriti non specifiche. L’estratto di polline di fiori porta a miglioramenti in pazienti affetti da infezioni all’uretra grazie a una combinazione tra le proprietà anti infiammatorie, acidi grassi polinsaturi (come i precursori delle prostaglandine), aminoacidi essenziali e non e fitosteroli. Si sono osservati infine miglioramenti a disturbi scrotali, diminuzione di dolori al tratto urinario, un aumento della conta, della mobilità e della vitalità spermatica. Inoltre, è stato dimostrato che la combinazione della frazione idrofila con quella lipofila porta a un significante miglioramento della nicturia (eccessiva orinazione durante la notte) e dell’incompleto svuotamento della vescica. Si è anche visto un aumento del flusso di urina, una migliore abilità nel controllare il flusso urinario, una diminuzione del gocciolamento e dell’incontinenza. Effetto anti-androgeno Molteplici studi hanno permesso di verificare la presenza di un’attività inibente gli enzimi 5-alfareduttasi, 3-alfa-idrosteroide deidrogenasi e 3-beta-idrosteroide deidrogenasi. Azione antiossidante GRAMINEX G63 è un ottimo antiossidante naturale in grado di eliminare i radicali liberi, abbassando i rischi di malattie cardiovascolari. Un consumo giornaliero di cibi antiossidanti e integratori contenenti GRAMINEXG63 favoriscono il mantenimento delle condizioni ottimali nel nostro organismo, apportando benefici salutistici. È stato dimostrato che GRAMINEX G63 possiede un elevato valore ORAC, molto superiore rispetto a quelli trovati nel polline da api, in molti frutti e vegetali. GRAMINEX G63 combina più di 39 vitamine essenziali, minerali e nutrienti che il nostro corpo necessita per combattere ed eliminare le tossine e i radicali liberi. Azione antinfiammatoria Altre ricerche hanno poi dimostrato che l’estratto di polline in questione inibisce in maniera dose-dipendente l’attività degli enzimi ciclossigenasi (COX) e 5lipossigenasi (5-LOX) nei microsomi della vescica di pecora e nei leucociti leucemici di ratto (cellule RBL-1). Studi clinici Dalla miscela degli estratti di polline sono state isolate una frazione idrosolubile ed una liposolubile che hanno mostrato funzioni fisiologiche differenti. Studi condotti in vitro e in vivo hanno evidenziato che entrambe le frazioni posseggono proprietà antinfiammatorie che prendono origine dall’inibizione della biosintesi di prostaglandine e leucotrieni (Loschen, 1991; Ito, 1986). La frazione idrosolubile ha, inoltre, mostrato la capacità di ridurre le dimensioni della prostata nel ratto (Hanamoto, 1998) e di inibire l’IPB indotta da testosterone (Lytton, 1968). Le frazioni combinate hanno evidenziato un effetto decongestionante la prostata, la capacità di rilasciare la muscolatura liscia dell’uretra nel topo e nel maiale, l’incremento della forza contrattile della muscolatura vescicale (Ito, 1986), il miglioramento di alcuni parametri urodinamici e la riduzione delle dimensioni della prostata in ratti Wistar (Kamijo, 2001). Negli ultimi anni sono stati apparse numerose pubblicazioni che riportavano dell’efficacia clinica e la sicurezza degli estratti di polline. Un review di studi clinici contro placebo indicano che la miscela di estratti di polline rappresenta un rimedio sicuro ed efficace in caso di LUTS (Lower urinary tract symptoms) da lieve a moderata (Becker, 1988; Buck, 1990; Meakawa, 1990). Riducendo i sintomi più fastidiosi, gli estratti di polline migliorano la qualità della vita. L’efficacia dell’estratto di polline nel ridimensionare sintomi quali frequenza urinaria diurna, nicturia e sensazione di urine residue, risulta più apprezzabile nella terapia combinata con altri estratti naturali (Preuss, 2001). Percentuale di miglioramento dei sintomi in 79 pazienti maschi in un range di età da 62-89 anni con volume prostatico medio di base di 33.2cm3 dopo assunzione di 60 mg di estratto 2 volte al giorno per 12 settimane. Yasumoto R.et al. Treatment of outflow tract obstruction due to benign prostatic hyperplasia with the pollen extract. A doubleblind, placebo controlled study. Br J Urol 1990; 66: 398-404 - Senso di urgenza o disagio migliorato nel 76,9% dei casi - Disuria nel 71,4% - Nicturia nel 56.8% - Deplezione incompleta nel 66.2% - Intermittenza nel 60,6% - Gocciolamento dopo la minzione nel 42,7% Interazioni Non sono conosciuti rischi per la salute ai dosaggi terapeutici consigliati somministrati nella maniera appropriata. UVA URSINA È originario delle zone montagnose dell'emisfero nord, dove preferisce posizioni parzialmente soleggiate con terreno acido. Principali sostanze contenute I principi attivi principali sono degli eterosidi fenolici, rappresentati soprattutto dall'arbutina e dalla metil-arbutina. Per idrolisi l'arbutina libera un difenolo, che si ossida immediatamente a idrochinone. Inoltre contiene forti quantità (15-20%) di tannini gallici derivanti dal pentagalloilglucosio. Sono anche presenti dei flavonoidi, in particolare glucosidi della quercetina e della miricetina, dei triterpeni, soprattutto acido ursolico, uvaolo e derivati dell'amirina, un iridoide chiamato monotropeoside e un idrossiacetofenone detto piceoside. Abbondanti sono anche i tannini, in particolare polifenoli del genere dei gallotannini. Si ritrovano anche acidi fenolici. - Glicosidi fenolici: arbutina (tra 6.3% al 9.16%, più elevata in autunno, fino al 15%), un glucoside che per glicolisi genera idrochinone e glucosio (Leifertová et al. 1975); Metilarbutina (concentrazione variabile , fino al 4%), una glicoside che genera metilidrochinone; piccole quantità degli agliconi liberi idrochinone e metilidrochinone (fino al 4%). - Gallotannini idrosolubili (10-15% - media 6-7%), acido gallico, acido ellagico, galloil arbutina - Iridoidi (Jahodár, Leifertová, Lisá 1978) - Monotropeina - Quercetina - Miricetina - Acido malico - Acido ursolico - Olio essenziale Le prime analisi riportano notizia della presenza di ursina, che poi a seguito di analisi più approfondite si rivelo essere arbutina mescolata ad acido gallico. Meccanismo d’azione Più del 50% della dose di arbutina presente negli estratti di uva ursina viene escreto entro 4 ore dall’ingestione (Quintus et al. 2005), soprattutto sottoforma dei metaboliti glucoronato ed estere solfato, e più del 75% viene escreto entro le 24 ore. L’eliminazione urinaria di idrochinone è stata insignificante in 2 su 3 volontari, e del 5.6 % dell’arbutina totale nel terzo soggetto. Questi dati preliminari confermano che il rischio di una eliminazione renale di quantità tossiche di idrochinone è quasi nullo (Quintus et al. 2005). Il meccanismo di biotrasformazione dell’arbutina sembra essere il seguente: l’arbutina, dopo l'ingestione, viene idrolizzata ad idrochinone dalla flora intestinale; l'idrochinone viene a sua volta coniugato dal sistema enzimatico di Fase II nel fegato a glucoronato ed esteri solfati. Questi vengono assorbiti, concentrati e metabolizzati ad idrochinone dai batteri del tratto urinario (Paper et al. 1993; Kedzia et al. 1975; Frohne 1970); la deconiugazione dell’idrochinone molto probabilmente è catalizzato dagli enzimi intracellulari nel citoplasma batterico (Siegers et al. 2003). Sembra invece meno fondata l'ipotesi che l'idrochinone possa formarsi direttamente nel tratto urinario ad opera della beta-glucosidasi dei batteri patogeni causanti l'infezione. Azione antisettica urinaria questa droga viene usata come antisettico delle vie urinarie, dal momento che l'idrochinone, dotato di spiccata azione antibatterica in vitro, subisce nel fegato una glucurono e una sulfoconiugazione e poi viene eliminato per via renale. L'azione antisettica urinaria dell'idrochinone richiede, per manifestarsi appieno, un pH alcalino delle urine e una concentrazione di principio attivo di almeno 60 microgrammi/ml. Il miglior alcalinizzante urinario da usare assieme a questa droga sembra essere l'idrogenocarbonato di sodio. E' stato dimostrato che la capacità di molti germi gram - di aderire alla superficie delle cellule da infettare è fondamentale per il loro potere patogeno, e questa caratteristica dipende strettamente dall'idrofobicità della superficie batterica. Infatti numerosi ceppi di Escherichia coli presenti nelle urine si sono dimostrati capaci di aderire alle cellule vescicali. Il pretrattamento di questi ceppi batterici con estratto idroalcoolico di uva ursina aumentava notevolmente l'idrofobicità della loro superficie, ostacolando in tal modo la loro adesione alle cellule da infettare e quindi la loro infettività. Studi clinici Azione antiflogistica In un gruppo di ratti è stato studiato l'effetto antiflogistico dell'arbutina provocando una dermatite da contatto tramite picril cloruro e globuli rossi di pecora iniettati localmente. L'arbutina era somministrata per os alle dosi di 10 e di 50 mg/kg subito dopo e 16 ore dopo l'applicazione degli irritanti, ma non determinava apprezzabili effetti antiinfiammatori, mentre la somministrazione di questa sostanza 24 ore dopo determinava un evidente azione antiflogistica. Aggiungendo all'arbutina il prednisolone o il desametazone l'azione antiflogistica era superiore a quella evidenziata dagli steroidi da soli, i quali provocavano un calo del peso del timo e della milza che invece non era causato dall'arbutina. L'aggiunta all'arbutina dell'indometacina causava un effetto antiflogistico superiore a quello dell'indometacina da sola, e tale effetto sinergico tra le due sostanze era evidente anche in caso di edema indotto da carragenina o di artrite indotta da adiuvanti. Non sono ancora noti i meccanismi per spiegare tale effetto anti-infiammatorio dell'arbutina. Attività antibatterica Uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco contro placebo, che ha utilizzato l'uva ursina in congiunzione al Taraxacum officinalis radix et folia per un mese, ha riportato una riduzione significativa della ricorrenza di cistite in un follow up di un anno, con nessuna incidenza di cistite nel gruppo verum e del 23% nel gruppo placebo. Nessun effetto collaterale registrato. In uno studio non controllato, campioni di urine di volontari sani sono stati raccolti 3 ore dopo la somministrazione di 0.1 o 1.0g di arbutina, e sono stati comparati a 20 composti antibatterici su 74 ceppi batterici, inclusi Escherichia coli, Proteus mirabilis, Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus aureus. Solo l’arbutina a seguito della somministrazione di 1 gr, la gentamicina ed l’acido nalidixico si sono mostrati attivi su tutti i ceppi (Kedzia et al. 1975). La somministrazione orale a volontari sani di 800 mg di arbutina o di una infusione di foglie di uva ursina contenenti una quantità equivalente di arbutina ha mostrato una forte attività antibatterica (Frohne 1970). L'effetto antimicrobico massimo dopo l'ingestione orale dell'estratto di foglie si ottiene dopo 3-4 ore, soprattutto in presenza di urine alcaline (pH 8). Le urine tendono all'alcalinità (pH > 7) in presenza di patogeni capaci di scindere l'urea (Proteus spp, Klebsiella spp, Bilophila wadsworthia, Cryptococcus neoformans, alcuni Citrobacter spp, alcuni Haemophilus spp, e molti altri batteri e funghi), e quindi infezioni di questo tipo sono teoricamente trattabili con l'uva ursina. In casi di infezioni di patogeni non in grado di scindere l'urea, l'utilizzo di agenti alcalinizzanti può alzare il pH di tanto da rendere la pianta efficace. Un estratto al 30% di etanolo ha inibito Bacillus subtilis, Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, Salmonella typhimurium, Serratia marcescens e Staphylococcus aureus (Leslie 1978). Un estratto acquoso ha inibito la crescita di Streptococcus mutans OMZ176 (Namba et al. 1981), e gli estratti in etanolo e in etil acetato si sono mostrati attivi contro Escherichia coli, Proteus vulgaris, Streptococcus faecalis and Enterobacter aerogenes (Holopainen et al. 1988). L’arbutina (Holopainen et al. 1988) insieme all’idrochinone ha inibito la crescita di Ureaplasma urealyticum e Mycoplasma hominis (Robertson, Howard. 1987). Un estratto di uva ursina testato in vitro ha ridotto in maniera significativa la MIC di vari antibiotici beta-lattamici contro Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA), e gli autori hanno identificato nella corilagina il composto primariamente responsabile per l’attività (Shimizu et al. 2001). Interazioni L’elevata percentuale di tannini può alterare l’assorbimento gastrointestinale di alcuni farmaci o nutrienti. Assumere separatamente (2 ore di distanza) da tiamina orale, supplementi di ferro e farmaci o piante contenenti alcaloidi. L’utilizzo topico aumenta l’effetto antinfiamamtorio dei cortisonici. Gli acidificanti urinari inibiscono la conversione dell’arbutina a idrochinone, e possono quindi ridurre l’efficacia della pianta (non usare quindi succo di mirtillo). MELOGRANO Il melograno (Punica granatum L) è una pianta originaria dell’Africa settentrionale e dei monti del Caucaso, largamente diffusa anche in tutto il Nord America. Al melograno, in virtù delle sostanze in esso contenute, sono state attribuite dalla moderna medicina numerose proprietà benefiche. Tra le più importanti ricordiamo: l’azione preventiva nei confronti dell’insorgenza dell’arteriosclerosi, l’attività antibatterica, l’azione anticancerogena e l’attività antiossidante. Acido ellagico Principali sostanze contenute I composti fino ad oggi identificati nel melograno (Punica granatum) sono numerosi e molto diversi fra loro. Troviamo molteplici classi di sostanze, diversamente distribuite nell’intera pianta. Tra tutte, degna di segnalazione è soprattutto la presenza di composti di carattere fenolico, in particolar modo acido ellagico (localizzato principalmente nel frutto e nella pelle del frutto). Si segnalano anche alcuni alcaloidi (quali la pelletrina) (nella radice), nonché alcuni fitoestrogeni quali estrone, estradiolo, daidzina, genistina, daidzeina, genisteina e cumestrolo (nei semi). Le benefiche proprietà attribuibili al melograno sono per la maggior parte collegabili al suo contenuto in sostanze fenoliche, in particolar modo all’ acido ellagico. Tra gli altri fenoli ricordiamo: delfinidin 3-glucoside, delfinidin 3,5-glucoside, cianidin 3-glucoside, cianidin 3,5-diglucoside, cianidin 3-glucosio, pelargonidin, delfinidin, cianidin 3,5-diglucoside, delfinidin 3glucoside. L’acido ellagico può essere definito come depside (tannino idrolizzabile la cui molecola deriva dalla condensazione di più unità elementari di acido gallico). A differenza di altri acidi, l’acido ellagico non possiede un gruppo carbossilico e può quindi unirsi al glucosio solamente mediante un legame emiacetalico e non estereo (come avviene invece per gli acidi gallico e digallico). L’acido ellagico nelle piante è normalmente presente sotto forma di ellagitannini, ovvero esteri idrolizzabili del glucosio con l’acido esaidrossi difenico. In seguito ad idrolisi, dagli ellagitannini si ottiene, appunto, acido ellagico (ovvero il dilattone dell’acidoesaidrossidifenico) e glucosio. L’acido ellagico è un composto molto stabile, moderatamente solubile in dimetilsulfossido ed in altri solventi organici e relativamente insolubile in acqua . Meccanismo d’azione Attività antiossidantee Il regolare consumo di alimenti ricchi in componenti antiossidanti di carattere polifenolico è notoriamente associato alla diminuzione del rischio di insorgenza delle malattie cardiovascolari. Gli antiossidanti di carattere fenolico contenuti nella pianta del melograno e concentrati soprattutto nel frutto e nei suoi annessi, esercitano un’interessante azione preventiva rivolta in particolare modo verso l’arteriosclerosi. La presenza di numerose molecole antiossidanti nel fitocomplesso del melograno è stata dimostrata da indagini di tipo chimico e da saggi biologici e comparativi. Un recente studio ha ad esempio evidenziato come il succo del melograno e l’olio ricavato dai semi di questo possiedano un potere antiossidante paragonabile a quello dell’idrossianisolo butilato (BHT) e del thè verde (Camelia sinensis), nonché significativamente superiore a quello del vino rosso da Vitis vinifera. In particolare, i flavonoidi estratti dall’olio ricavato dai semi hanno mostrato un potere inibente del 31-44% nei confronti dell’enzima ciclossigenasi; quelli estratti, invece, dal succo hanno rivelato un potere inibente nei confronti della lipossigenasi della soia pari al 69-81% senza inibire significativamente la ciclossigenasi. Attività antibatterica Le proprietà antibatteriche attribuite dalla tradizione al melograno sono state attualmente confermate da numerosi studi. Altre ricerche hanno dimostrato che l’attività di questa pianta è trasferibile anche ad alcune forme di virus, funghi e parassiti. Le specie batteriche verso cui l’estratto del frutto intero di melograno ha provato la sua efficacia sono: Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Aspergillus niger, Salmonella tiphy, Pseudomonas aeruginosa. Inoltre, l’acido ellagico, presente nel melograno, ha dimostrato di possedere una attività inibente preferenzialmente rivolta alla crescita di alcuni ceppi di batteri patogeni (Gram negativi anaerobi) che colpiscono la cavità orale e periodontale, quali Porphyromonas gingivalis e Prevotella intermedia. I tannini presenti nel pericarpo del frutto del melograno hanno rivelato in vitro non solo proprietà inibenti nei confronti della replicazione del virus dell’herpes genitale HSV-2, ma anche la capacità di ucciderlo nonché di bloccare il suo assorbimento nelle cellule sane. Interessante è il potere larvicida dimostrato dall’estratto di melograno nei confronti delle larve di Chrysomyia albiceps nonchè la sua moderata azione antielmintica nei confronti dell’Ascaris lumbricoides umano, quella mulloschicida verso la specie Lymnaea acuminata e quella funghicida verso alcuni dermatofiti in vitro. Inoltre, ai tannini ed agli alcaloidi estratti dalla radice del melograno sono state attribuite proprietà amebicide nei confronti delle specie Entamoeba histolytica e Entamoeba invadens. Studi clinici Azione a livello della prostata I ricercatori hanno esaminato 46 uomini con il cancro della prostata e con alti valori di antigene specifico della prostata, dopo l’intervento chirurgico e la radioterapia. I livelli di PSA, comunemente usati come marker del cancro alla prostata e per controllare la malattia dopo la diagnosi, erano tra 0.2 e 5 nanogrammi per ml di sangue. Lo studio è durato 3 settimane, durante le quali, ai soggetti studiati sono stati fatti assumere, quotidianamente, 227g di succo di melograno, pari a 570 mg di polifenoli. I ricercatori hanno scoperto che il tempo di raddoppiamento del valore di PSA variava in media da 15 a 54 mesi. Un tempo di raddoppiamento molto lungo corrisponde a più alte probabilità di sconfiggere il cancro. Gli scienziati hanno anche misurato l’effetto sullo stress ossidativi, come risultato del consumo di una bevanda antiossidante, gli studiosi hanno rilevato un diminuzione dello stress ossidativi del 40% rispetto alla baseline. Dai test in vitro gli studiosi sono riusciti a determinare, dopo il succo di melograno, una diminuzione del 12% di proliferazione delle cellule tumorali e un aumento della apoptosi del 17%. I pazienti eleggibili presentavano livelli di PSA > 0.2 e < 5 ng/ml e punteggi Gleason minori o uguali a 7. Il tempo medio di raddoppiamento dei valori di PSA è aumentato in modo significativo con il trattamento, passando da una media di 15 mesi al basale a 54 mesi dopo trattamento ( p < 0.001 ). Pantuck AJ, Leppert JT et al. Phase II study of pomegranate juice for men with rising prostatespecific antigen following surgery or radiaton for prostate cancer. Clin Cancer Res 2006; 12:4018-402. - la crescita di cellule LNCaP si è ridotta del 12% - l’apoptosi è aumentata del 17%; - aumento del 23% nell’ossido nitrico sierico. - riduzione significativa dello stato ossidativo. LICOPENE Le specie radicaliche sono in grado di danneggiare, con meccanismo ossidativo, molecole biologiche come DNA, proteine, carboidrati e lipidi. La cellula si difende da questi effetti nocivi utilizzando sistemi endogeni di salvaguardia; un’alterazione di questi sistemi o un’aumentata produzione di specie radicaliche possono innescare una serie di reazioni metaboliche definite “stress ossidativo” che a sua volta possono essere la causa della formazione di tumori. Una dieta non adeguata è considerata un importante fattore di rischio per lo sviluppo del tumore alla prostata. Alcuni studi hanno mostrato una più bassa incidenza di neoplasie della prostata fra le popolazioni nella cui dieta figurano cospicue quantità di pomodori o cibi derivati da essi. Questo fenomeno è stato messo in relazione alla presenza nei pomodori del licopene. Il licopene è un pigmento naturale sintetizzato da piante e microorganismi ma non dalle specie animali. Esso è contenuto principalmente nei pomodori, nell’anguria, nel pompelmo rosa e nel guava, e può svolgere grazie alla sua catena polinsatura un importante ruolo di radical scavenger ovvero spazzino delle specie radicaliche. Il licopene è una molecola, facente parte della famiglia dei carotenoidi, dotata di un potere antiossidante molto elevato anche rispetto ad altri membri della stessa famiglia chimica (due volte superiore al beta-carotene e circa dieci volte superiore all’alfatocoferolo) (Sanjiv, 2000). Licopene Studi clinici In uno studio condotto presso la Harvard School of Medicine è stato valutato il consumo di vari carotenoidi tramite un questionario dettagliato sulle abitudini alimentari

Composizione

Serenoa (Serenoa repens (W.Bartram) Small) frutto estratto secco titolato al 40% in acidi grassi Graminex estratto di Polline Uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi (L.) Spreng.) foglie estratto secco titolato al 20% in arbutina Zucca (Cucurbita pepo L.) semi estratto secco titolato al 40% in acidi grassi Melograno (Punica granatum L.) frutto estratto secco titolato al 40% in acido ellagico Zinco ( da Zinco L-pidolato) Licopene polvere. Eccipienti: agente di carica: cellulosa; agente antiagglomerante: sali di magnesi degli acidi grassi (vegetale). Involucro: capsula vegetale (idrossipropilmetilcellulosa).

Modalita' di conservazione

Conservare in luogo fresco e asciutto.

Confezionamento

Blister 60 capsule da 500 mg

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