Erba Vita Group Spa New Harmony Menoansia 60Cps

Erba Vita Group Spa New Harmony Menoansia 60Cps

Prezzo listino: 19,50 € Sconto: - 42% Prezzo Farmaciauno 11,27 € Risparmi: 8,23 €
Prodotto momentaneamente NON disponibile
Minsan
970258099
Brand: ANSIA -STRESS
LineaERBA VITA
Casa FarmaceuticaERBA VITA GROUP SPA
Codice EAN0767787924331
Denominazione

Erba Vita New Harmony Menoansia 60 Capsule Erbavita

Indicazioni

ERBA VITA GROUP NEW HARMONY MENOANSIA Il sistema nervoso è un delicato meccanismo che coordina tutte le funzioni dell’organismo. E’ un sistema complesso che rende l’uomo capace di avvertire gli stimoli esterni tramite il gusto, il tatto, la vista e l’udito e di reagire nella maniera più appropriata attraverso movimenti muscolari o secrezioni ormonali. I due processi comportano la trasmissione degli impulsi nervosi dagli organi sensori al cervello, e da questo ai recettori delle cellule dei muscoli o delle ghiandole endocrine. Gli impulsi nervosi corrono lungo le fibre formate dalle cellule nervose (neuroni): a bersaglio raggiunto scatta la risposta, che può essere di stimolo o di inibizione. Attraverso un delicato meccanismo, il sistema nervoso coordina e mantiene un giusto equilibrio tra le diverse funzioni dell’organismo e il suo cattivo funzionamento causa una serie di disturbi più o meno gravi. I disturbi legati al sistema nervoso, quali la depressione e l’ansia, sono le malattie del nostro tempo: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono 121 milioni le persone affette, con gravità diversa, dalla depressione. I dati più recenti per l’Italia stimano in 5 milioni le persone colpite. Se questo è il dato complessivo, un’altra circostanza suscita allarme e cioè l’aumento dei casi tra i giovani e giovanissimi: sempre in Italia, riguarderebbe l’8‐10% degli adolescenti, un dato che coincide con quello relativo ai casi di suicidio in questa fascia di età. Peraltro, nella distribuzione dei casi di depressione si registra uno svantaggio forte per la popolazione femminile, che ne soffre in una percentuale quasi doppia: il 15% contro l’8% degli uomini. Il consumo annuo di antidepressivi e ansiolitici è un dato che conferma tutto ciò. I sintomi principali sono: - scarso appetito e perdita di peso o, al contrario, incremento dell'appetito e del peso corporeo · perdita d'interesse per le attività quotidiane - disturbi del sonno con insonnia o ipersonnia - incapacità di provare piacere (anedonia) - modificazione del desiderio e delle abitudini sessuali - diversa percezione della stima di sé con autosvalutazione e sensi di colpa mancanza di energia e affaticamento eccessivo - difficoltà di concentrazione - mancanza di volontà, apatia - tendenza a isolarsi dalla società e dalla famiglia Va sottolineato che questi disturbi possono essere il sintomo di situazioni fisiologiche o psichiche più serie, tanto da dover ricorrere a terapie mediche specifiche. Anche lo stress, tipica risposta non specifica dell’organismo ad un’aggressione interna o esterna più o meno intensa, scatena una serie di reazioni fisiologiche che portano come conseguenze stanchezza cronica, esaurimento, nervosismo. Alcuni di questi disturbi possono essere contrastati dall’impiego di estratti vegetali. Va in ogni modo sempre tenuto presente che le erbe officinali vanno utilizzate per la prevenzione e per cure di supporto in caso di disturbi in forme lievi, o per mantenere uno stato di benessere dopo episodi acuti, e che le stesse erbe non presentano gli inconvenienti di molti farmaci (rischio di overdose, assuefazione, dipendenza). Gli estratti che si possono utilizzare per supportare il sistema nervoso si dividono in rilassanti e stimolanti. Quelli ad azione rilassante diminuiscono l’attività del sistema nervoso centrale e periferico, alleviando tensione, spasmi neuromuscolari, dolore ed insonnia. Sono indicati in caso di depressione lieve che si manifesta con apprensione, ansia, mal di testa, spasmi muscolari ed insonnia. Quelli ad azione stimolante sono un aiuto per migliorare l’astenia e l’esaurimento fisico che spesso accompagna la depressione. Per dare un aiuto in caso di depressione lieve e stati d’ansia, Erba Vita propone NEW HARMONY MENOANSIA, a base di estratti secchi e micronutrienti, dalle riconosciute proprietà rilassanti, ansiolitiche, adattogene. Il prodotto contiene una concentrazione di Iperico in linea con i dosaggi consentiti dal Ministero della Salute: 0.7 mg di ipericina.

Filosofia

ERBA VITA GROUP Dal 1982 coltiviamo benessere nella sua forma più naturale e siamo presenti in oltre 30 Paesi del mondo. Quotidianamente ricerchiamo e selezioniamo le migliori piante e materie prime provenienti da ogni continente, sviluppando prodotti fitoterapici, integratori alimentari, cosmetici e dispositivi medici. Lavoriamo per donare salute in ogni momento della giornata, in ogni stagione, ad ogni età. Mettiamo al centro del nostro lavoro l’attenzione per l’uomo e per la natura partendo dal rispetto del suo equilibrio, dei suoi tempi e dei suoi singoli elementi. Dal 2017 Erba Vita fa parte di Valpharma Group. L’esperienza fitoterapica e nutraceutica di Erba Vita è oggi messa a sistema con l’innovazione tecnologica e la competenza nella ricerca e sviluppo applicata alla produzione farmaceutica di Valpharma San Marino e Valpharma International.

Modalita' d'uso

Si consiglia l’assunzione di 3 capsule al giorno, durante l’arco della giornata o al momento del bisogno.

Avvertenze

Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni. Non superare la dose giornaliera consigliata. Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata e di un sano stile di vita.

Specifiche

Iperico parte aerea con fiori L’Iperico appartiene alla famiglia delle Ipericaceae (Guttifere). E’ una pianta erbacea perenne, comune in tutta Europa, nell’Asia settentrionale, nel Nord Africa e nell’America settentrionale. In fitoterapia si usano le sommità fiorite, che hanno odore balsamico e sapore aromatico, amaro e astringente. Composizione chimica Le sommità fiorite sono ricche in principi antrachinonici (ipericina e pseudoipericina), flavonoidi (iperoside, rutina, quercitina, quercitrina e bioflavoni), tannini, iperforina, xantone e un olio essenziale ricco in monoterpeni. Proprietà ed indicazioni salutistiche Le attività farmacologiche dell’Iperico si dividono in: Attività sedativa e antidepressiva: l’ipericina e la pseudoipericina inibiscono due enzimi deputati a catalizzare le ammine biologiche, le monoamminossidasi (MAO) e le catecol‐O‐metil trasferasi (COMT), con influenza anche sul metabolismo della serotonina e melatonina. Sono state dimostrate anche la soppressione del rilascio di interleuchina‐6 e la modulazione dei recettori per la serotonina, principali mediatori nei processi infiammatori e agenti modulanti sul rilascio di cortisolo. Anche la quercitina e la quercitrina inibiscono le MAO. L’iperforina e i bioflavoni sarebbero responsabili dell’azione sedativa. L’efficacia clinica, dimostrata pari a quella dei comuni antidepressivi senza tuttavia i loro maggiori effetti collaterali, è legata al fitocomplesso, piuttosto che ad alcuni suoi componenti isolati. Inoltre possiede attività antivirale, epatoprotettrice (l’estratto di Iperico aumenta la coleresi modificando la qualità della bile, inoltre presenta una specifica azione protettiva nei confronti del parenchima epatico), attività antinfiammatoria, antisettica, cicatrizzante. Controindicazioni, interazioni ed effetti collaterali Fare attenzione in caso di assunzione di estratti di Iperico con successiva esposizione al sole o a lampade UV, oppure in soggetti che assumono psicofarmaci, anoressizzanti, antistaminici. Possibili interazioni con alcol, caffeina, tiramina, triptofano. Fare attenzione all’uso di Iperico in gravidanza, in soggetti affetti da malattie cerebro, cardiovascolari. Passiflora parte aerea con fiori La Passiflora incarnata, detta anche frutto della passione, è una pianta rampicante a fusto legnoso, originaria dell’America settentrionale ma coltivata anche in Italia, in America centrale e meridionale e in molti altri paesi a clima temperato caldo. Composizione chimica: • flavonoidi: sono i maggiori costituenti; i principali sono: isovitexina, orientina, apigenina, luteolina, rutina. La Passiflora incarnata è, tra le specie del suo genere, quella con il più alto contenuto di iso‐vitexina; • alcaloidi indolici (passiflorina, maracugina, armina); • olio essenziale: contenente esanolo, alcol benzilico, linalolo, alcol 2feniletilico, linalolo, …; • maltolo, carboidrati, fitosteroli, acidi fenolici, curarine, eterosidi cianogenici. La Passiflora possiede attività sedativa a livello del SNC, soprattutto a livello della zona motoria del midollo spinale e dei centri del sonno, che risulta utile soprattutto nell’insonnia, provocando un sonno simile a quello fisiologico e un risveglio senza obnubilamento. Le sostanze responsabili dell’attività sono i flavonoidi, gli alcaloidi e il maltolo; per quando riguarda i flavonoidi, lavori di ricerca hanno confermato l’attività sedativa. Gli alcaloidi indolici appartengono alla classe delle carboline e pertanto agiscono inibendo le monoamminossidasi (MAO); possiedono quindi attività antidepressiva e presentano una certa affinità per i recettori delle benzodiazepine. Il Maltolo sembra avere un’azione inibente a livello del SNC. Si può quindi concludere che è la sinergia del fitocomplesso a determinare l’attività della pianta. La Passiflora è un ottimo sedativo del sistema nervoso centrale senza indurre depressione. Ha proprietà calmanti e leggermente ipnotiche ed è indicata nelle forme di insonnia dovuta ad affaticamento, nello stress, nell’insonnia che si manifesta nel climaterio e nella menopausa. La Passiflora è ben tollerata dall’organismo, non causa farmacodipendenza e induce un sonno ristoratore, senza fenomeni di obnubilamento. E’ inoltre un buono spasmolitico in caso di crampi e dolori addominali. Non è efficace per il trattamento dell’insonnia di origine psichiatrica. È noto che l’Iperico agisce a livello del reuptake della serotonina, neurotrasmettitore coinvolto nelle fluttuazioni dell’umore (effetto ampiamente dimostrato in vitro e in vivo, in modelli animali, in sinaptosomi di ratto). La Passiflora può sinergizzare ed amplificare di molto l’azione dell’Iperico; c’è da tenere presente che l’inibizione del reuptake della serotonina da parte dell’Iperico è proporzionale al contenuto di Iperforina presente nell’estratto stesso di Iperico e che l’uso dell’Iperico negli integratori alimentari è vincolato non solo nel quantitativo di Ipericine, ma anche delle stesse iperforine. In recenti studi scientifici si è evidenziato che l’aggiunta di Passiflora ad un estratto di Iperico avente dosi di Iperforina, in linea con le regole assegnate agli integratori alimentari comporta un potenziamento degli effetti biologici dell’estratto stesso di Iperico. Ciò consente una assunzione di Iperico ai livelli consentiti come integratore alimentare, senza i potenziali e noti effetti collaterali, e con una azione biologica amplificata. Il dosaggio di Iperico presente nella formulazione rappresenta il miglior connubio tra sicurezza ed efficacia nel gestire le situazioni fisiologiche di ansia e forme di fluttuazione del tono dell’umore, per tutto quello che riguarda i possibili effetti collaterali riconducibili a dosi più elevate di Iperico, che sono rappresentati, segnatamente da: 1. Induzione del pool enzimatico epatico (citocromo P450). 2. Interazioni inibitorie (effetto inibente) o eccitatorie (effetto additivo) di altri farmaci. 3. Potenziale rischio di fotosensibilità. La combinazione sinergica di Passiflora e Iperico manifesta, quindi, un effetto amplificato rispetto al solo Iperico. L’estratto di Passiflora, inoltre, agisce sul recettore GABA producendo un effetto immediato sui sintomi ansiosi (effetto ansiolitico diretto). Inositolo L’Inositolo è componente ad azione sinergica e di sostegno in stati moderati di ansia e fluttuazioni dell’umore. L’inositolo è oggetto di osservazioni scientifiche come blando antidepressivo. Si è evidenziata una sua efficacia in studi clinici in doppio cieco, controllati contro placebo anche in alcune forme bipolari, in forme ansiose con componenti di panico e nel disturbo ossessivocompulsivo (ad un dosaggio variabile da 4 a 16 g/pro die). Gli effetti sono incoraggianti, se si pensa che l’inositolo è un ingrediente che presenta blandi effetti collaterali. Nella nostra formulazione, l’Inositolo è presente con un quantitativo tale da avere una funzione sinergica, unito al pool degli altri ingredienti e piante officinali. La forza dell'inositolo, una delle più importanti sostanze naturali in grado di regolare contemporaneamente metabolismo, stato psichico e disintossicazione epatica, è nella sua molteplicità di azione. L’ impiego di questa sostanza, conosciuto anche come Vitamina B7, è stato sempre collegato all'azione disintossicante per gli importanti effetti che ha sulla efficienza dei mitocondri. L'inositolo cioè facilita la respirazione e il corretto funzionamento degli organi che ne contengono un numero elevato, come i muscoli, il fegato e la pelle. Negli ultimi anni però è emersa dalla ricerca scientifica la sua azione di "secondo messaggero", determinante nella regolazione di molti aspetti del metabolismo, aiuta pertanto il passaggio di un'informazione che arriva alla cellula verso il suo interno (Tran CH et al, Front Physiol. 2014 Jun 30;5:243. doi: 10.3389/fphys.2014.00243. e Collection 2014). L'inositolo si comporta quindi come un rapidissimo trasportatore d'informazioni che attivano almeno una trentina delle più importanti azioni enzimatiche e metaboliche dell'organismo. Questo spiega perché anche solo negli ultimi mesi una serie di lavori scientifici ha incrementato il numero di possibili azioni benefiche della integrazione con questa sostanza. Un gruppo di ricercatori giapponesi ha pubblicato su Journal of Pediatrics Endocrinology & Metabolism i risultati di una ricerca che evidenzia quanto un aumentato consumo di inositolo e una sua dispersione con le urine possano essere indicatori di una tendenza diabetica o comunque di una aumentata resistenza insulinica (Satake E et al, J Pediatr Endocrinol Metab. 2015 Sep 11. pii: /j/jpem.ahead‐of‐print/jpem‐2015‐0107/jpem‐2015‐0107.xml. doi: 10.1515/jpem‐2015‐0107. [Epub ahead of print]). Un gruppo di ginecologi californiani ha pubblicato su Reproductive Sciences un lavoro analogo, evidenziando che una alterata regolazione dell'inositolo nel primo trimestre di gravidanza è poi correlata ad una maggiore incidenza di diabete gravidico (Murphy A et al, Reprod Sci. 2015 Sep 8. pii: 1933719115602767. [Epub ahead of print]). Si conferma quindi sempre di più la relazione tra inositolo e metabolismo degli zuccheri e questi risultati indicano la sua utilità di supporto in tutte le condizioni di resistenza insulinica. Classicamente, l'utilizzo di almeno 2 grammi di inositolo contribuisce al miglioramento della policistosi ovarica o PCO (con specifica regolazione ormonale) e nel trattamento dell'acne (anche qui due grammi al giorno anche per periodi prolungati), sia come trattamento esclusivo sia in affiancamento alle terapie utilizzate per il suo trattamento (antibiotici, pillola, retinoidi). Un lavoro francese ha confermato su modelli animali il miglioramento della sensibilità insulinica dovuta alla somministrazione di inositolo e aveva anche confermato che la sua somministrazione ne impediva lo svuotamento cellulare, prevenendo i fenomeni correlati poi al diabete (Croze ML et al, Br J Nutr. 2015 Jun 28;113(12):1862‐75. doi: 10.1017/S000711451500121X. Epub 2015 May 20). Infine un gruppo di psichiatri americani della University of Maryland School of Medicine, di Baltimora, ha valutato lo stesso tipo di problema (svuotamento di inositolo dalle cellule cerebrali) in relazione alla depressione; quanto meno inositolo contengono le cellule cerebrali, tanto più facile è lo sviluppo di depressione (Chiappelli J et al, Neuropsychopharmacology. 2015 Aug;40(9):2157‐64. doi: 10.1038/npp.2015.57. Epub 2015 Feb 27). Sappiamo con certezza che l'inositolo, con la sua azione di regolazione energetica è in grado, in modo naturale, di migliorare il tono dell'umore e di avere un effetto antidepressivo di forte significato, impedendo lo svuotamento a livello cerebrale e consente di mantenere i tono dell'umore su un livello positivo. Griffonia semi L’area di origine della pianta (Griffonia simplicifolia) è il continente africano, più precisamente nelle regioni occidentali (Ghana, Costa d’Avorio, Togo); la pianta viene anche soprannominata “fagiolo africano”, i cui semi non sono più grandi di un chicco di caffè. Composizione chimica e meccanismo d’azione Già negli anni ’60 analisi effettuate sui semi di Griffonia hanno evidenziato la presenza di diversi derivati dell’indolo tra cui: 5‐D‐idrossi‐L‐triptofano (5‐HTP), acido indolo‐3‐acetilaspartico e acido 5‐idrossi‐indolo‐3‐acetico (HIAA). Quello presente in maggior quantità nella Griffonia è il 5‐idrossi‐triptofano (5‐HTP), un precursore della 5‐idrossitriptamina (5‐HT), più conosciuta come serotonina. Il 5‐HTP rappresenta una tappa intermedia nel metabolismo che porta alla sintesi di serotonina a partire da L‐triptofano; tale sintesi avviene a livello sinaptico. In questo senso il 5‐idrossi‐triptofano rappresenta la chiave che dà accesso a numerose attività cerebrali, pertanto una diminuzione del livello di neurotrasmettitori può causare depressione, insonnia e disordini di tipo alimentare che possono condurre ad obesità oppure al contrario ad anoressia e bulimia. Il 5‐idrossitriptofano (5‐HTP) riesce agevolmente ad attraversare la barriera ematocefalica ed essere trasformato in serotonina, il meccanismo è indicato in figura 1; inoltre il 5‐HTP ricavato dalla Griffonia, rispetto ad altre sostanze antidepressive (anfetamine, Prozac), presenta il vantaggio di non creare assuefazione o dipendenza e nessun effetto negativo in seguito ad iperdosaggio. Attraverso una reazione enzimatica prima di ossidazione e poi di decarbossilazione si ottiene la serotonina, rilasciata dai neuroni nel cervello, midollo spinale e gangli dei tronchi simpatici. I fattori che possono inibire il primo passaggio dell’idrossilasi sono diversi: carenza di Vitamina B6, eccesso di cortisolo, stress, deficienza di magnesio ed incremento del livello di altri metaboliti del triptofano. Utilizzando pertanto 5HTP è possibile arginare lo scoglio rappresentato dall’enzima triptofano idrossilasi che catalizza il passaggio che risulta essere limitante per la sintesi di serotonina. Proprietà È stato dimostrato che la Griffonia ha un effetto positivo per il trattamento dell’insonnia, in modo particolare per migliorarne la qualità ed estendere la cosiddetta fase REM (Rapid Eye Movement) del sonno. Inoltre è indicata per il trattamento della depressione. In almeno 15 studi che hanno valutato l’effetto del 5‐HTP come precursore della serotonina, è emerso che circa il 56% dei pazienti trattati ha dimostrato un apprezzabile miglioramento con l’assunzione di 5‐HTP. Attraverso questi studi si è anche riscontrato una significativa riduzione del passaggio attraverso la barriera ematocefalica del 5‐HTP nei soggetti depressi rispetto ai controlli; gli studiosi suggerirono che il trasporto di 5‐HTP poteva essere appunto compromesso da una maggiore depressione, che potrebbe rendere il cervello “assuefatto”, riducendo così la conversione di 5HTP in Serotonina. Comparando comunque il prodotto con altri antidepressivi, si è evidenziato un’attività maggiore associata a scarsi effetti collaterali, al contrario di Prozac, Effexor, Paxil i quali non sono stimolatori della serotonina ma servono a tenerla per un periodo più lungo in circolo, inibendo il meccanismo di ricaptazione delle serotonina. Controindicazioni, interazioni ed effetti collaterali Da un punto di vista tossicologico, anche se non ci sono lavori a riguardo, è possibile che il 5‐HTP assunto in combinazione con altri SSRI (selective serotonin reuptake inhibitor) antidepressivi come fluoxetina (Prozac), paroxetina (Paxil), sertralina (Zoloft), fluvoxamina (Luvox), fenelzina (Nardil), tranilcipromina (Parnate), possa dare origine ad una condizione conosciuta come sindrome da serotonina. Tale sindrome è però stata riscontrata in pazienti che assumevano L‐Triptofano con dosaggi superiori a 1200 mg/die, tale sindrome non è comparsa però in uno studio di 12 mesi utilizzando 200 mg/die di 5‐HTP in associazione con altri antidepressivi sintetici. La sindrome da serotonina è caratterizzata da stati di agitazione, confusione, delirio, tachicardia e sbalzi di pressione. Nel caso si sospettasse l’insorgere di tale sindrome bisogna sospendere l’assunzione di 5‐HTP e degli altri farmaci antidepressivi. Melissa foglie La Melissa (fam. Labiatae) è una pianta erbacea perenne, presente nelle zone mediterranee e montane di tutta Italia nei boschi e nei luoghi freschi e ombrosi. In fitoterapia si impiegano le foglie, raccolte da maggio a settembre, e le sommità fiorite ottenute all’inizio della fioritura (giugno‐luglio). Composizione chimica Nella pianta sono contenuti flavonoidi (luteolin‐7‐glucoside, ramnazina, cosmosiina), derivati triterpenici, acidi fenolici, tannini, olio essenziale contenente geraniolo, citronellolo, citrale, linalolo. Proprietà La Melissa possiede attività sedativa del Sistema Nervoso Centrale, oltre ad avere proprietà spasmolitica della muscolatura liscia dell’intestino, stomachica e carminativa. L’azione sedativa si manifesta anche a carico dell’apparato cardiovascolare dove esercita azione ipotensiva e bradicardizzante. Secondo alcuni studi l’attività sedativa si situa a livello del sistema limbico. È stato inoltre dimostrato che gli estratti di Melissa sono in grado di influenzare l’attività recettoriale colinergica e, di conseguenza, potrebbero risultare efficaci nel migliorare i processi mnemonici. Indicazioni salutistiche La melissa viene utilizzata in caso di stati d’ansia accompagnati da irrequietezza e irritabilità, insonnia, manifestazioni dolorose di origine nervosa (palpitazioni, cefalee, spasmi gastrointestinali). Controindicazioni, interazioni ed effetti collaterali Per i supposti effetti di antagonismo nei confronti del TSH è sconsigliata l’assunzione della Melissa in soggetti affetti da ipotiroidismo e nei soggetti in trattamento con ormoni tiroidei a causa della possibile interferenza con la loro azione. Magnolia corteccia La pianta appartiene alla famiglia delle Magnoliacae ed il suo impiego come medicinale nella tradizione cinese è stato descritto per la prima volta nello Shennong Bencao Jing intorno al 100 A.C. L’origine della pianta risale quindi alla regione asiatica ma attualmente è impiegata in tutto il mondo come pianta ornamentale. I prodotti ottenuti dalla corteccia di Magnolia sono altamente aromatici, e si ricavano dalla pianta previa decorticazione di fusto, rami, e radici. Attualmente sono utilizzate molte specie di Magnolia, in modo particolare la Magnolia officinalis che i cinesi chiamano hou po, ma esistono anche altre specie che sono altrettanto impiegate erboristicamente in occidente: Magnolia virginiana, M. glauca, M. acuminate e M. tripetata. L’altezza che la pianta può raggiungere in occidente è sicuramente inferiore rispetto alle regioni asiatiche, arrivando al massimo a circa 10 m di altezza, per questo motivo vengano impiegate oltre alla corteccia che le radici. La pianta è caratterizzata da foglie con una linfa biancastra ed un’infiorescenza con intensi e pungenti profumi che sono utilizzati come medicamento. Composizione chimica Nella corteccia sono presenti due classi di principi attivi: • bifenoli (magnololo ed honokiolo): il contenuto varia molto in base alla regione di crescita della pianta, da 0,3 a 4,6% di magnololo ed honokiolo ad un 2‐11%; • olio essenziale (eudesmolo): la percentuale è solitamente inferiore all’1%. I bifenoli e l’eudesmolo sono i costituenti attivi che conferiscono all’estratto di corteccia gli effetti farmacologici desiderati; questi composti sono infatti segnalati per avere effetti ansiolitici, per incrementare la produzione di steroidi nella corteccia cerebrale, per inibire funghi e batteri, per avere azioni antiossidanti, e per ridurre l’infiammazione ed il dolore ; in tracce sono presenti anche degli alcaloidi che tuttavia non sono considerati importanti come azione clinica, un esempio sono la magnocurarina, magnofluorina e salicifolina. Proprietà ed indicazioni salutistiche L’utilizzo più ampio di questo estratto è per il suo effetto ansiolitico. In questo senso il prodotto diventa un sostituto del Kawa Kawa (potere ansiolitico), attualmente sospeso dal Ministero della sanità, e dell’Iperico (potere antidepressivo). Honokiolo e Magnololo hanno dimostrato di incrementare l’attività della colin‐acetiltransferasi, di promuovere l’acetilcolina indotta dal potassio e hanno evidenziato funzioni neurotrofiche. Entrambi i composti possono quindi esercitare una funzione positiva per il sistema colinergico, essendo così di grande interesse per il trattamento dell’Alzheimer (i cui soggetti che ne sono afflitti presentano delle disfunzioni a tale sistema). Infatti nei soggetti afflitti da tale patologia troviamo una significativa riduzione del livello di colin‐acetiltransferasi e di acetilcolina indotta dal potassio a livello della neurocorteccia ed ippocampo. L’associazione tra deficienza del sistema colinergico e Alzheimer ha spinto i ricercatori ad indagare sull’efficacia di Honokiolo e Magnololo per incrementare il rilascio di acetilcolina extracellulare a livello delle giunzioni sinaptiche. Anche in un recente studio condotto in Giappone, è stato dimostrato che l’Honokiolo contenuto nell’estratto di corteccia di Magnolia possiede delle capacità ansiolitiche, e che somministrando una dose di 0,2 mg/Kg di Honokiolo si ottengono risultati già dopo 7 giorni di trattamento. L’estratto di corteccia di magnolia è impiegato anche in formulazioni indicate per il controllo dello stress, migliorare la concentrazione mentale ed incrementare le performances durante il giorno. Il meccanismo d’azione per controllare lo stress è quello di modulare il livello di Cortisolo. Il cortisolo (conosciuto anche come cortisone e idrocortisone) è un ormone steroideo prodotto in risposta allo stress, che è implicato nel mantenimento dei normali processi fisiologici. Grazie ad un efficiente metabolismo del cortisolo si ha una “normalizzazione del metabolismo”, con rilascio di Aminoacidi dal muscolo, glucosio dal fegato ed acidi grassi dal tessuto adiposo. Considerando gli abbassamenti del livello di cortisolo che si verificano durante il giorno, soprattutto in condizioni di stress, l’integrazione con fattori che aiutano a mantenere il livello fisiologico dell’ormone è utile per combattere tale situazione di affaticamento per l’organismo. La Magnolia presenta inoltre un effetto protettivo sul miocardio, attività antiallergica e proprietà batteriostatiche. Controindicazioni, interazioni ed effetti colaterali Fino ad ora non sono stati segnalati casi di tossicità del prodotto alle dosi terapeutiche. È sconsigliato l’uso della Magnolia in gravidanza. Magnesio Il ruolo fondamentale del magnesio è quello legato alla produzione di energia, insieme a calcio e fosforo. Molti sintomi di carenza di magnesio (ipercinesia, irritabilità, depressione, convulsioni, disturbi del sonno, perdita di appetito) indicano un ruolo importante nell'equilibrio delle funzioni nervose e di trasmissione mentre i crampi, gli spasmi, le calcificazioni o al contrario la formazione di tessuto osseo non sufficientemente compatto e di calcoli renali indicano l'importanza di mantenere il magnesio in corretto rapporto con il calcio. Tiamina ‐ Vitamina B1 La tiamina è chimicamente costituita da un anello pirimidinico collegato ad un anello tiazolico; la sua forma biologicamente attiva è l’estere pirofosforico (TPP), che occupa un ruolo centrale nel metabolismo energetico cellulare. Esso infatti interviene come coenzima nella decarbossilazione ossidativa del piruvato, nella decarbossilazione ossidativa dell’α‐chetoglutarato nel ciclo di Krebs e nella reazione transchetolasica nel ciclo dei pentosi fosfato. Nei tessuti animali la tiamina è presente sia in forma libera che esterificata come tiaminamonofosfato (TMP), tiamina‐pirofosfato (TPP) e tiamina‐trifosfato (TTP). Le forme più abbondanti sono la TPP (circa l'80%) e la TTP (5‐10%). La trasformazione della tiamina in TPP è catalizzata dalla tiamina‐pirofosfochinasi, enzima Mg‐dipendente, ed avviene soprattutto nel tessuto nervoso. Sia la tiamina libera che la TMP circolano nel plasma legate all’albumina. Assorbimento: L’assorbimento della tiamina avviene principalmente a livello del duodeno, e si riduce gradualmente lungo il resto del tenue. La tiamina viene assorbita in vivo tramite due meccanismi: uno attivo, saturabile, probabilmente legato alla presenza di un carrier, e uno passivo, non saturabile (Gubler, 1988). Dei due meccanismi, il primo prevale a concentrazioni fisiologiche (2 µM), mentre il secondo ad alte concentrazioni (Hoyumpa et al., 1982). In caso di abuso di alcool, l’assorbimento intestinale della tiamina viene notevolmente ridotto. Funzioni: La vitamina B1 favorisce la trasformazione dei carboidrati in energia e aiuta l'organismo a sfruttare l'energia stessa; svolge azione protettiva sul sistema nervoso e sull’apparato cardiaco. Carenza: La deficienza di tiamina è associata ad alterazioni nel metabolismo dei carboidrati. Poiché ci sono scarse possibilità di immagazzinamento della tiamina, i primi disturbi metabolici appaiono dopo pochi giorni di assunzione di una dieta carente in vitamina B1. Dalla deficienza cronica grave di vitamina B1 deriva una sindrome caratterizzata da alterazioni a carico del sistema nervoso, del sistema cardiovascolare e dell’apparato gastroenterico, nota come "beriberi". Vitamina B6 La vitamina B6 è una vitamina idrosolubile che consiste di tre composti correlati: piridossina, piridossale e piridossamina. E’ necessaria per il corretto funzionamento di oltre 60 enzimi ed è essenziale per la sintesi del DNA, dell’RNA e degli aminoacidi. Contribuisce alla conversione del triptofano, un aminoacido essenziale. La vitamina B6 partecipa al ciclo energetico attivando il rilascio del glicogeno da parte di fegato e muscoli. La piridossina svolge un ruolo importante come coenzima nella trasformazione e utilizzazione di carboidrati, grassi e proteine. E’ necessaria per un’appropriata assimilazione della vitamina B12 e del magnesio e per la produzione di acido cloridrico. Aiuta anche l’acido linoleico a funzionare meglio nell’organismo. La vitamina B6 partecipa al processo di moltiplicazione di tutte le cellule e deve essere presente per la produzione di anticorpi e globuli rossi. Contribuisce infine a mantenere l’equilibrio tra sodio e potassio che regolano i fluidi dell’organismo e promuovono il normale funzionamento del sistema nervoso e muscolare.

Composizione

Magnesio Iperico parte aerea con fiori estratto secco titolo in ipericina apporto in iperforina Inositolo Passiflora parte aerea con fiori estratto secco titolo in isovitexina Griffonia semi estratto secco titolo in 5‐idrossitriptofano Melissa foglie estratto secco titolato in acido rosmarinico Magnolia corteccia estratto secco titolo in honokiolo Tiamina (Vitamina B1 ) Vitamina B6

Modalita' di conservazione

Conservare in luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore.

Confezionamento

60 capsule da 500 mg

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