Quanti tipi di tamponi esistono e quanto sono attendibili?
SOS diagnostica: ecco quanti tipi di tamponi esistono e quale scegliere
Fin dall’inizio della pandemia da Covid-19, gli esperti sottolineano l’importanza della diagnosi per identificare il prima possibile chi è infetto, procedere tempestivamente con le cure e provvedere all’isolamento delle persone entrate in contatto con il positivo.
Nell’ultimo periodo però, la variante Omicron (molto più contagiosa e a quanto pare anche meno aggressiva) ha aperto un nuovo scenario, e la confusione sull’argomento tamponi cresce, al punto che si stanno rivalutando anche tutte le procedure per attestare la positività e la guarigione definitiva.
Ma quanti tipi di tamponi esistono e quale effettuare per ottenere un risultato attendibile? Facciamo un po’ di chiarezza.
Covid-19: ecco quanti tipi di tamponi esistono per identificarlo
Usare la mascherina di protezione, igienizzare le mani e mantenere il distanziamento sociale è fondamentale per limitare il contagio del virus.
Per quanto riguarda invece la diagnostica, abbiamo a disposizione il tampone, che serve ad individuare la presenza del virus all'interno dell'organismo.
Vediamo quanti tipi di tampone esistono:
- Tampone molecolare (o standard): ricerca il materiale genetico del virus. Il campione di mucosa viene prelevato mediante tampone oro-naso-faringeo e, i tempi per la risposta variano da diverse ore ad alcuni giorni.
- Tampone antigenico (o rapido): richiede tempi di processazione più veloci (circa 10/15 minuti e può essere eseguito ovunque, ma da personale sanitario) rispetto al tampone standard. Questo test per Coronavirus va a ricercare le componenti proteiche di superficie del virus (ad esempio la proteina Spike).
- Tampone salivare: il test su saliva è meno invasivo ma la raccolta corretta del materiale è cruciale. Infatti, la qualità e la tecnica possono influenzare la sensibilità del test. Al momento questo viene impiegato su anziani, disabili e bambini nell’ambito di attività di screening nelle scuole.
- Tampone fai da te: l'autotest per il Covid si effettua in autonomia ed è, in sostanza, il tampone antigenico (il cotton fioc da inserire nel naso) che si acquista in farmacia, al supermercato e in altri negozi.
Qual è il tampone più attendibile?
Ad oggi il tampone molecolare risulta essere il test per il Coronavirus più affidabile per la rilevazione di un'infezione e, per questo, è consigliato per tutti quei soggetti sintomatici. Il tampone antigenico rapido, comunque, è considerato attendibile, infatti, ad oggi è sufficiente per dichiarare la guarigione, ma anche ottenere il green pass base (valido 48 ore).
Il tampone salivare e quello fai da te sono considerati meno precisi ma, comunque, rappresentano un ottimo strumento di screening e prevenzione. In particolare, al momento si sta sperimentando l’utilizzo dell’autotest per il Covid-19 per chi è vaccinato con tre dosi ed è asintomatico, ma anche per chi ha il sospetto di essere positivo perché entrato in contatto con una persona infetta.
A cosa serve invece il test sierologico?
È importante non confonderlo con i diversi tipi di tamponi che esistono.
Infatti, il test sierologico per il Covid-19 non rileva la presenza del virus, ma ricerca le molecole del sistema immunitario prodotte dall'organismo che hanno la finalità di combattere il virus (anticorpi o immunoglobuline, Ig).
In pratica, la differenza tra tampone e test sierologico per il Covid-19 sta nel fatto che, il primo è un test diagnostico, mentre il test sierologico consente solo di verificare se il soggetto è stato contagiato in precedenza e se ha sviluppato una risposta immunitaria al virus.
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