Cosa sono le ragadi al seno
Le ragadi al seno sono delle abrasioni o lesioni che si formano al livello del capezzolo quando si allatta in modo naturale. A volte le lesioni sono molto dolorose e ci possono essere degli episodi di sanguinamento.
Sintomi delle ragadi al seno
Molto comuni durante le prime settimane di allattamento, le ragadi al seno si presentano come screpolature, taglietti e lacerazioni, piuttosto dolorose soprattutto durante la suzione. Questi piccoli tagli diventano un problema rilevante quando provocano un dolore di intensità tale da scoraggiare l’attaccamento del bimbo al seno.
Cause delle ragadi al seno
Durante l’allattamento al seno, possono comparire ragadi del capezzolo per la secchezza cutanea e perché il bambino non riesce ad attaccarsi bene al seno. Inoltre ci possono essere anche cause anatomiche della madre, come i capezzoli rientranti, e del bambino, come il frenulo corto.
Crema per ragadi al seno
Per risolvere il problema si possono utilizzare delle creme realizzate con principi attivi del tutto naturali, come il Vea Oil e l’Elageno Topico che ha un sapore simile al latte, per cui non dovrebbe creare problemi nell’allattamento.
Ci sono anche altri trattamenti cosmetici come Dermovitamina Ragadi Seno o la crema della Saugella Anti Ragadi Seno, prodotti che hanno proprietà emollienti e lenitive utili per combattere l’infiammazione e stimolare il rinnovamento della pelle, prevenendo la formazione di nuove ragadi.
In caso di capezzoli disidratati, screpolati o dolenti utilizzare la Lanolina pura aiuta a ripristinare il livello naturale di lipidi della pelle per una corretta idratazione. La crema alla lanolina Purelan™ 100 Medela offre un trattamento lenitivo e protettivo naturale ed è un prodotto sicuro per il bambino durante l’allattamento al seno, perché privo di parabeni, additivi, conservanti e profumazioni.
Come prevenire le ragadi al seno
Per evitare la formazione di ragadi, bisogna innanzitutto far attaccare correttamente il bambino al seno. Per attaccarsi bene, il bambino deve spalancare la bocca e introdurre il seno fino in fondo, afferrando così gran parte dell’areola e non il solo capezzolo. Nella posizione corretta, durante la poppata una parte dell’areola sarà visibile al di sopra del labbro superiore del bambino, mentre non lo sarà sotto il labbro inferiore, che apparirà rovesciato all’esterno; la guancia del bambino apparirà gonfia e tonda, priva delle tipiche fossette da suzione di biberon, mentre il mento e il naso rimarranno a contatto con il seno. Prima di attaccare il bimbo al seno è meglio verificare che il suo naso sia ben libero, in modo che possa respirare durante la suzione.
Per prevenire sia la comparsa di irritazioni e ragadi al seno, che di ingorghi mammari, è bene adottare ad ogni poppata una posizione diversa (seduta, laterale o sdraiata) per consentire al bambino di fare pressione in aree diverse del capezzolo e dell’areola. La poppata, inoltre, non dovrebbe durare più di 30 minuti, per evitare che il capezzolo si irriti.
Trattamento e rimedi consigliati per le ragadi al seno
Per la cura e il trattamento di irritazioni che possono trasformarsi in ragadi dolorose, generalmente, si utilizzano oli vegetali come quello di mandorle dolci.
In caso di dolore forte si possono sfruttare le proprietà antidolorifiche del paracetamolo (Tachipirina). Per l'assunzione di qualsiasi farmaco in allattamento è necessario consultarsi col proprio medico.
Le ragadi al seno tendono alla guarigione spontanea una volta individuate e rimosse le cause che le hanno originate. Solo in presenza di ragadi sanguinanti è opportuno sospendere l’allattamento e ricorrere all’uso di medicinali cicatrizzanti ed antibatterici sotto controllo medico. Non bisogna, infatti, dimenticare che le ragadi sono delle vere e proprie ferite che possono essere a rischio di infezioni micotiche e batteriche.