NUROFENKID FEBBRE D 24CPS100MG
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NUROFENKID FEBBRE D 24CPS100MG

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044247120
Brand: NUROFEN
Casa FarmaceuticaRECKITT BENCKISER H.(IT.) SPA
DENOMINAZIONE

NUROFENKID FEBBRE E DOLORE 100 MG, CAPSULE MOLLI MASTICABILI



CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Farmaci antinfiammatori e antireumatici non steroidei; derivati dell'acido propionico.



PRINCIPI ATTIVI

Ogni capsula molle masticabile contiene 100 mg di ibuprofene.



ECCIPIENTI

Gelatina, acqua purificata, glucosio, liquido, saccarosio, acido fumarico (E297), sucralosio, acido citrico (E330), acesulfame K (E950), sodio edetato, glicerina, aroma all'arancia, ossido di ferro rosso (E172), ossido di ferro giallo (E172). Inchiostro delle capsule: biossido dititanio (E171), glicole propilenico, HPMC 2910/ipromellosa 3cP (E464). Coadiuvanti tecnologici: trigliceridi a catena media, lecitina (derivata dalla soia), acido stearico.



INDICAZIONI

Il medicinale e' indicato nei bambini con peso corporeo compreso tra 20 kg (7 anni) e 40 kg (12 anni). Trattamento sintomatico a breve termine del dolore da lieve a moderato quale ad esempio mal di denti, mal di testa, e della febbre e del dolore associati al comune raffreddore.



CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti che hanno gia' mostrato reazioni di ipersensibilita' (adesempio, asma, rinite, angioedema od orticaria) in risposta all'acidoacetilsalicilico o ad altri farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS). In presenza o in caso di storia di ulcera peptica ricorrente /emorragia (due o piu' episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione legataa una precedente terapia con FANS. Insufficienza cardiaca grave (classe NYHA IV), insufficienza renale grave o insufficienza epatica grave.
Ultimo trimestre di gravidanza. Questo medicinale contiene lecitina di soia. In presenza di allergia alle arachidi o alla soia, non usare questo medicinale. Emorragia cerebrovascolare o altri episodi di sanguinamento attivi. Disturbi non chiariti della formazione del sangue. Grave disidratazione (causata da vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi).



POSOLOGIA

Posologia: soltanto per uso orale e per trattamenti di breve durata. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la piu' breve durata di trattamento necessaria per controllare i sintomi. Nei bambini, la dose di ibuprofene dipende dal peso corporeo, di norma 5 - 10 mg/kg di peso corporeo come dose singola. Il dosaggio giornaliero massimo di questo farmaco e' di 20-30 mg/kg di peso corporeo. La dose giornaliera raccomandata puo' essere ottenuta come segue. Peso corporeo del bambino: 20-29 kg; età: 7-9 anni;dose singola: 200 mg di ibuprofene (corrispondenti a 2 capsule); dosegiornaliera massima: 600 mg di ibuprofene (corrispondenti a 6 capsule). Peso corporeo del bambino: 30-40 kg; età: 10-12 anni; dose singola: 300 mg di ibuprofene (corrispondenti a 3 capsule); dose giornaliera massima: 900 mg di ibuprofene (corrispondenti a 9 capsule). Le dosi devono essere somministrate ogni 6 - 8 ore circa (oppure con un intervallominimo di 6 ore tra una dose e l'altra), se richiesto. Non usare il medicinale nei bambini di eta' inferiore ai 7 anni o con peso corporeoinferiore a 20 kg. Se il medicinale deve essere somministrato al bambino per piu' di tre giorni o in caso di peggioramento della sintomatologia deve essere consultato il medico. Particolari popolazioni di pazienti. Insufficienza renale: nei pazienti con compromissione della funzione renale lieve o moderata non e' richiesta una riduzione della dose.
Insufficienza epatica: nei pazienti con compromissione della funzioneepatica lieve o moderata non e' richiesta una riduzione della dose. Modo di somministrazione: per uso orale. Il prodotto deve essere masticato prima di deglutire. Non occorre acqua.



CONSERVAZIONE

Non conservare a temperature superiori ai 25 gradi C.



AVVERTENZE

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la piu' breve durata di trattamento, necessariaper controllare i sintomi. I soggetti anziani presentano una maggiorfrequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente sanguinamento e perforazione gastrointestinale, che possono essere fatali. Apparato respiratorio: il broncospasmo puo' peggiorare in pazienti affetti da o constoria di asma bronchiale o patologia allergica. Altri FANS: l'uso dell'ibuprofene in concomitanza con altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2, deve essere evitato. Lupus eritematoso sistemico (LES) e malattia mista del tessuto connettivo: i pazienticon Lupus Eritematoso Sistemico (LES) e malattia mista del tessuto connettivo possono presentare un aumentato rischio di meningite asettica.
Metabolismo della porfirina: e' richiesta cautela nei pazienti con disturbi congeniti del metabolismo della porfirina (ad esempio, porfiriaacuta intermittente). Compromissione renale: l'insufficienza renale in termini di funzionalita' renale puo' essere ulteriormente aggravata.
Vi e' un rischio di insufficienza renale nei bambini disidratati. Intermini generali, l'assunzione abituale di analgesici, in particolarein combinazione con piu' sostanze attive ad effetto antidolorifico, puo' portare ad un danno renale permanente con il rischio di insufficienza renale (nefropatia da analgesici). Compromissione epatica: disfunzione epatica. Interventi chirurgici: e' richiesta cautela subito dopo interventi chirurgici maggiori. Allergie: si richiede cautela nei pazienti con reazioni allergiche ad altre sostanze, in quanto esiste un maggiore rischio che si verifichino reazioni di ipersensibilita' anche inseguito all'uso di questo medicinale. Nei pazienti che soffrono di febbre da fieno, polipi nasali o disturbi respiratori ostruttivi croniciesiste un maggiore rischio di reazioni allergiche. Queste possono presentarsi sotto forma di attacchi di asma (il cosiddetto asma da analgesici), edema di Quincke od orticaria. Gravi reazioni acute di ipersensibilita' (ad esempio, shock anafilattico) si osservano molto raramente. Ai primi segni di reazioni di ipersensibilita' dopo l'utilizzo di questo farmaco, il trattamento deve essere sospeso. Le misure necessariedal punto di vista medico, in linea con i sintomi, devono essere intraprese da personale specializzato. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: si richiede cautela (consultando il medico o il farmacista) prima di iniziare il trattamento nei pazienti con una storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca in quanto ritenzione idrica, ipertensione ed edema sono stati riportati in associazione alla terapia con FANS. Gli studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, soprattutto in dosi elevate (2400 mg al giorno) puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad esempio, infarto del miocardio o ictus). Nel complesso, gli studi epidemiologicinon indicano che basse dosi di ibuprofene (ad esempio, <= 1200 mg al giorno) siano associate ad un aumentato rischio di eventi trombotici arteriosi. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (NYHA II-III), cardiopatia ischemica conclamata, arteriopatia periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene solo dopo un attento esame e si devono evitare dosi elevate (2400 mg al giorno). Occorre inoltre prestare particolare attenzione prima di iniziare il trattamento a lungo termine nei pazienticon fattori di rischio per eventi cardiovascolari (ad esempio, ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo), soprattutto se sono richieste dosi elevate di ibuprofene (2400 mg al giorno). Compromissionedella fertilita' femminile: vi e' una limitata evidenza che i farmaciche inibiscono la cicloossigenasi/sintesi delle prostaglandine possanocausare una compromissione della fertilita' femminile esercitando uneffetto sull'ovulazione. Questo e' reversibile in seguito all'interruzione del trattamento. Apparato gastrointestinale: i FANS devono esseresomministrati con cautela ai pazienti con un'anamnesi di patologie gastrointestinali (colite ulcerosa, morbo di Crohn), poiche' queste condizioni possono essere esacerbate. Sanguinamento gastrointestinale, ulcerazione o perforazione, che possono essere fatali, sono stati riportati con tutti i FANS in qualunque momento durante il trattamento, con osenza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali. Il rischio di sanguinamento gastrointestinale, di ulcerazione o perforazione e' piu' elevato con l'incremento delle dosi di FANS, in pazienti con storia di ulcera, specialmente se complicata da emorragia o perforazione e negli anziani. Tali pazienti devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile. La terapia combinatacon agenti protettori (ad es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica) deve essere presa in considerazione per questi pazienti e, inoltre, per i pazienti che assumono in concomitanza acido acetilsalicilico a basse dosi o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali. Pazienti con storia di tossicita' gastrointestinale, in particolare se anziani, devono riferire qualsiasi sintomo addominale inusuale (soprattutto sanguinamento gastrointestinale), in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Deve essere raccomandata cautela nei pazienti che assumono in concomitanza medicinali che potrebbero incrementare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, qualicorticosteroidi orali, anticoagulanti come il warfarin, inibitori selettivi della reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l'acido acetilsalicilico. Quando il sanguinamento gastrointestinale o l'ulcerazione si verifica in pazienti che stanno assumendo ibuprofene, il trattamento deve essere interrotto. Effetti. Dermatologici: gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, inclusa dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica sono state riportate molto raramente in associazione con l'uso di FANS. I pazienti sembrano essere sottoposti a maggior rischio di queste reazioninelle prime fasi della terapia: nella maggioranza dei casi, l'insorgenza della reazione si e' verificata entro il primo mese di trattamento.
L'ibuprofene deve essere sospeso alla prima comparsa di eruzione cutanea, lesioni delle mucose o qualsiasi altro segno di ipersensibilita'.
Eccezionalmente, la varicella puo' essere all'origine di gravi complicanze infettive alla cute e ai tessuti molli. Ad oggi, non si puo' escludere il contributo dei FANS nel peggioramento di queste infezioni. Pertanto, si consiglia di evitare l'uso di questo farmaco in caso di varicella.



INTERAZIONI

L'ibuprofene deve essere evitato in associazione con: altri FANS, compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2: evitare l'uso concomitante di due o piu' FANS in quanto cio' puo' aumentare il rischiodi effetti indesiderati. Acido acetilsalicilico: la somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non e' generalmenteraccomandata a causa del potenziale aumento degli effetti indesiderati. Dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene puo' inibire competitivamente l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i due medicinali vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l'applicazione di questi dati alla situazione clinica, non si puo' escludere la possibilita' che un uso regolare, a lungo termine, di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilico a bassedosi. Nessun effetto clinico rilevante e' considerato probabile in seguito ad un uso occasionale di ibuprofene. L'ibuprofene deve essere usato con cautela in associazione con: anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, quali il warfarin. Anti-ipertensivi (ACE inibitori, beta-bloccanti e antagonisti dell'angiotensinaII) e diuretici: i FANS possono ridurre l'effetto di questi medicinali. I diuretici possono aumentare il rischio di nefrotossicita' dei FANS. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (ad esempio, pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa),la co-somministrazione di un ACE inibitore, di un beta-bloccante o diun antagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono la ciclo-ossigenasi puo' determinare un ulteriore peggioramento della funzione renale, inclusa una possibile insufficienza renale acuta, solitamente reversibile. Pertanto, queste associazioni devono essere somministrate con cautela soprattutto nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all'inizio della terapia concomitantee successivamente su base periodica. In particolare, l'uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio puo' aumentare il rischio diiperkaliemia. Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinali. Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI): aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale. Glicosidi cardiaci: i FANS possono peggiorare l'insufficienza cardiaca, ridurre la velocita' di filtrazione glomerulare e aumentare i livelli plasmatici di glicosidi. L'uso concomitante di questo farmaco con preparazioni a base di digossina puo' aumentare i livelli serici della digossina. Il controllo dei livelli sierici della digossina non e' normalmente richiesto se il medicinale e' usato correttamente (per un massimo di 3 giorni). Litio e fenitoina: esistono evidenze di un potenziale aumento dei livelli plasmatici di litio in caso di co-somministrazione con ibuprofene. Se usato correttamente, non e' necessario controllare le concentrazioni plasmatiche di litio o di fenitoina. Probenecid e sulfinpirazone: i medicinali contenentiprobenecid e sulfinpirazone possono ritardare l'eliminazione dell'ibuprofene. Metotrexato: esiste la possibilita' di un aumento del metotrexato nel plasma. Ciclosporine: aumento del rischio di nefrotossicita'.
Mifepristone: i FANS non devono essere usati per 8-12 giorni dopo lasomministrazione di mifepristone in quanto possono ridurre l'effetto del mifepristone. Tacrolimus: possibile aumento del rischio di nefrotossicita' quando i FANS vengono somministrati con il tacrolimus. Zidovudina: aumento del rischio di tossicita' ematologica in caso di somministrazione concomitante di FANS e zidovudina. Vi sono prove di un aumento del rischio di emartrosi e di ematomi in pazienti emofilici HIV-positivi trattati contemporaneamente con zidovudina e ibuprofene. Antibiotici chinolonici: dati provenienti da studi condotti sugli animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associateall'impiego di antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS echinoloni possono avere un aumentato rischio di sviluppare convulsioni. Agenti ipoglicemizzanti orali: inibizione del metabolismo dei farmaci contenenti sulfaniluree, prolungata emivita e aumento del rischio di ipoglicemia. Aminoglicosidi: i FANS possono ridurre l'escrezione diaminoglicosidi. Bambini: si deve prestare attenzione in caso di trattamento concomitante con ibuprofene e aminoglicosidi. Inibitori del CYP2C9: la somministrazione concomitante di ibuprofene e inibitori del CYP2C9 puo' aumentare l'esposizione all'ibuprofene (substrato del CYP2C9). In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9),e' stato dimostrato un aumento dell'esposizione all'S (+)-ibuprofenedell'80 - 100% circa. Una riduzione della dose di ibuprofene deve essere considerata quando si somministrano contemporaneamente potenti inibitori del CYP2C9, in particolare quando dosi elevate di ibuprofene vengono somministrate con voriconazolo o fluconazolo.



EFFETTI INDESIDERATI

L'elenco degli effetti indesiderati riportato qui di seguito si riferisce a tutti gli effetti indesiderati che si sono riscontrati durante il trattamento con ibuprofene, compresi quelli osservati durante il trattamento a lungo termine e ad alte dosi nei pazienti con reumatismi. Le frequenze riportate, che si presentano con incidenza superiore ai casi molto rari, si riferiscono all'utilizzo a breve termine di dosi giornaliere fino a un massimo di 1200 mg di ibuprofene per la forma di dosaggio orale e un massimo di 1800 mg per le supposte. Si deve tener conto del fatto che i seguenti effetti indesiderati sono prevalentementedose-dipendenti e variano da individuo a individuo. Le reazioni avverse associate all'uso di ibuprofene sono elencate qui si seguito secondo la classificazione per sistemi ed organi e per frequenza. Le frequenze sono definite nel modo seguente: Molto comune (>= 1/10); Comune (da>= 1/100 a < 1/10); Non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100); Raro (da >=1/10.000 a < 1/1.000); Molto raro (< 1/10.000); Non noto (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli eventi avversi sono riportatiin ordine decrescente di gravita'. Le reazioni avverse piu' comunemente osservate sono di natura gastrointestinale. Le reazioni avverse dipendono nella maggior parte dei casi dalla dose, in particolare il rischio di insorgenza di emorragia gastrointestinale dipende dal dosaggio edalla durata del trattamento. Possono verificarsi ulcera peptica, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, soprattutto negli anziani. A seguito della somministrazione del medicinale, sono stati segnalati nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerativa, peggioramento della colite e del morbo di Crohn. La gastrite e' stata osservata meno frequentemente. In associazione al trattamento con FANS sono stati segnalati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. Studiclinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg al giorno), puo' essere associato a un modesto aumento delrischio di eventi trombotici arteriosi (ad esempio, infarto del miocardio o ictus). Associato all'uso di farmaci antinfiammatori non steroidei e' stato osservato un peggioramento delle infiammazioni correlate ad infezioni (ad esempio, sviluppo di fascite necrotizzante). Questo e'probabilmente associato al meccanismo d'azione dei farmaci antinfiammatori non steroidei. Se i segni di un'infezione si verificano o peggiorano durante l'uso di questo farmaco, si raccomanda quindi al pazientedi rivolgersi immediatamente al medico, che considerera' se sia indicata una terapia antimicrobica/antibiotica. L'emocromo deve essere controllato regolarmente nel trattamento a lungo termine. Il paziente deveessere istruito di informare subito il medico e di sospendere il trattamento con queso medicinale se si verifica uno qualsiasi dei sintomidi reazioni da ipersensibilita'; cio' puo' accadere anche al primo utilizzo, nel qual caso e' necessario rivolgersi immediatamente a un medico. Il paziente deve essere istruito di sospendere l'assunzione del medicinale e recarsi immediatamente dal medico se compare un forte dolore nella parte superiore dell'addome oppure in caso di melena o ematemesi. Infezioni e infestazioni. Molto raro: peggioramento di infiammazioni correlate ad infezioni (ad es., sviluppo di fascite necrotizzante).
In casi eccezionali, possono verificarsi infezioni cutanee gravi e complicazioni a carico dei tessuti molli durante un'infezione da varicella. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: disturbi dell'ematopoiesi (anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi). I primi segni possono essere: febbre, mal di gola, ulcere superficiali della bocca, sintomi simil-influenzali, spossatezza grave,epistassi, sanguinamento cutaneo ed ecchimosi. In questi casi, si deve consigliare al paziente di interrompere l'assunzione del farmaco, dievitare l'automedicazione con analgesici o antipiretici e di consultare il medico. Disturbi del sistema immunitario. Reazioni di ipersensibilità caratterizzate da: non comune: orticaria e prurito; molto raro: gravi reazioni di ipersensibilità. I sintomi possono essere: gonfioredel volto, della lingua e della laringe, dispnea, tachicardia, ipotensione (anafilassi, angioedema o shock grave). Esacerbazione dell'asma;non nota: reattività delle vie respiratorie che comprende asma, broncospasmo o dispnea. Disturbi psichiatrici. Molto raro: reazioni psicotiche, depressione. Patologie del sistema nervoso. Non comune: disturbi del sistema nervoso centrale, quali cefalea, capogiri, insonnia, agitazione, irritabilità o stanchezza; molto raro: meningite asettica. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi visivi. Patologie dell'orecchioe del labirinto. Raro: tinnito. Patologie cardiache. Molto raro: insufficienza cardiaca, palpitazioni e edema, infarto del miocardio. Patologie vascolari. Molto raro: ipertensione, vasculite. Patologie gastrointestinali. Comune: disturbi gastrointestinali, come dolore addominale, nausea e dispepsia. Diarrea, flatulenza, costipazione, bruciore di stomaco, vomito, lievi perdite di sangue a livello gastrointestinale che in casi eccezionali possono causare anemia; non comune: ulcere gastrointestinali, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, stomatite ulcerativa, peggioramento della colite e del morbo di crohn, gastrite; molto raro: esofagite, formazione di stenosi intestinali simil-diaframmatiche, pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto raro: disfunzione epatica, danno epatico, specialmente in caso di terapia prolungata,insufficienza epatica, epatite acuta. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzioni cutanee di varia natura; moltoraro: forme gravi di reazioni cutanee, come reazioni bollose comprendenti sindrome di stevens-johnson, eritema multiforme e necrolisi tossica epidermica, alopecia; non nota: reazione al farmaco con eosinofiliae sintomi sistemici (sindrome dress). Patologie renali e urinarie. Raro: raramente possono anche osservarsi danni al tessuto renale (necrosipapillare) ed elevate concentrazioni di urea nel sangue; elevate concentrazioni di acido urico nel sangue; molto raro: formazione di edemi,soprattutto nei pazienti con ipertensione arteriosa o insufficienza renale, sindrome nefrotica, nefrite interstiziale, che può essere accompagnata da insufficienza renale acuta. Esami diagnostici. Raro: diminuzione dei livelli di emoglobina. Descrizione di reazioni avverse selezionate.



GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: l'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici indicano un aumento del rischio di aborto spontaneo, di malformazioni cardiache e di gastroschisi, dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasidella gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari era aumentato da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. Si ritiene che ilrischio aumenti con l'aumentare della dose e della durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha mostrato di determinare un aumento della perdita pre- e post-impianto e della mortalita' embrio-fetale. Inoltre, un aumento dell'incidenza di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari, e' stato segnalato in animali trattati con un inibitore dellasintesi delle prostaglandine durante il periodo di organogenesi. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'ibuprofene non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se l'ibuprofene viene utilizzato da una donna che intende concepire o duranteil primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta la piu' bassa possibile e la durata del trattamento deve esserela piu' breve possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dottoarterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' peggiorare fino a insufficienza renale con oligo-idroamniosi; la madre eil neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento deltempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo' verificarsi anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine che puo' determinare un ritardo o un prolungamento del travaglio. Di conseguenza, l'ibuprofene e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Allattamento: l'ibuprofene e i suoi metaboliti passano nel latte materno solo in basse concentrazioni. Dato che ad oggi non sono noti effetti nocivi sui lattanti, per un trattamento di breve durata alla dose consigliata non e' necessario interrompere l'allattamento al seno. Fertilita': esiste qualche evidenza che i farmaci che inibisconola ciclo-ossigenasi/la sintesi delle prostaglandine possano compromettere la fertilita' femminile per effetto sull'ovulazione. Questo effetto e' reversibile dopo l'interruzione del trattamento.

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