Naprosyn 30 Cpr Gastrores 250 Mg - Farmaciauno
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NAPROSYN 30CPR GASTR 250MG

8,55 €
Prodotto momentaneamente NON disponibile
Minsan
023177203
Brand: NAPROSYN
Casa FarmaceuticaRECORDATI SPA
DENOMINAZIONE

NAPROSYN



CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Prodotti antinfiammatori e antireumatici non steroidei, derivati dell'acido propionico.



PRINCIPI ATTIVI

Questo farmaco da 250 mg compresse gastroresistenti. Ogni compressa gastroresistente contiene 250 mg di naprossene. Questo farmaco da 500 mgcompresse gastroresistenti. Ogni compressa gastroresistente contiene500 mg di naprossene. Questo farmaco da 500 mg supposte. Ogni suppostacontiene 500 mg di naprossene. Questo farmaco da 500 mg granulato persospensione orale. Ogni bustina contiene 500 mg di naprossene. Questofarmaco da 250 mg granulato per sospensione orale. Ogni bustina contiene 250 mg di naprossene. Questo farmaco da 750 mg compresse a rilascio modificato. Ogni compressa a rilascio modificato contiene 750 mg dinaprossene.



ECCIPIENTI

500 mg supposte: gliceridi semi-sintetici. 250 mg granulato per sospensione orale: sodio cloruro, sodio diottilsolfosuccinato, povidone, aroma menta, aroma liquirizia, mannite, sodio saccarinato, saccarosio. 500 mg granulato per sospensione orale: mannite, povidone, resina acrilica (Eudragit), sodio saccarinato, aroma limone, acido citrico, siliceprecipitata, saccarosio. 750 mg compresse a rilascio modificato: ipromellosa, magnesio stearato, giallo tramonto (E 110). 250 mg e 500 mg compresse gastroresistenti: povidone, sodio croscarmellosio, magnesio stearato, copolimero acido metacrilico, talco, sodio idrossido, trietilcitrato, simeticone.



INDICAZIONI

Trattamento sintomatico delle seguenti condizioni: artrite reumatoide,osteoartrosi (artrite degenerativa), spondilite anchilosante, artropatia gottosa e varie forme di reumatismo extraarticolare (lombosciatalgie, mialgie, nevralgie, sindromi radicolari, periartriti, fibromiositi).



CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad altre sostanze strettamentecorrelate dal punto di vista chimico o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ulcera gastroduodenale ed ulcera peptica in atto. Colite ulcerosa.
Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o piu' episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). Severa insufficienza cardiaca. A causa della possibilita' di sensibilita' crociata, questo farmaco e' controindicato nei pazienti neiquali l'acido acetilsalicilico e/o altri FANS inducano manifestazioniallergiche, quali asma, orticaria, rinite, reazioni anafilattiche o anafilattoidi e abbiano causato polipi nasali. L'uso del prodotto e' controindicato nei bambini di eta' inferiore ai 2 anni, in quanto non e'stata stabilita la sicurezza del prodotto in questa fascia di eta'. Gravidanza e allattamento. Insufficienza renale (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min).



POSOLOGIA

Adulti. Come terapia d'attacco e' consigliata la somministrazione di 500-1000 mg al giorno, suddivisi in due dosi, a 12 ore di intervallo (al mattino durante la prima colazione ed alla sera durante la cena) o in un'unica somministrazione (durante il pasto di mezzogiorno o alla sera). A tale scopo puo' essere indicata anche una compressa di questo medicinale da 750 mg compresse a rilascio modificato 1 volta al di'. Ladose di 1000 mg (2 x 500 mg) al giorno in un'unica somministrazione e' raccomandata: in soggetti con forti dolori notturni e/o con rigidita' mattutina; in pazienti gia' trattati senza successo con altri farmaci antireumatici ad alte dosi; nell'osteoartrosi quando il dolore e' ilsintomo predominante. Come terapia di mantenimento, a seconda della dose d'attacco, della gravita' della malattia e della componente algica, e' indicata una dose giornaliera di 750-250 mg in un'unica somministrazione o in due somministrazioni a 12 ore di intervallo. Negli attacchi di gotta acuta si consiglia una dose iniziale di 500 mg, seguita dadosi di 250 mg ogni 8 ore nelle prime 24 ore, passando successivamente a dosi di mantenimento di 250 mg due volte al giorno per 6-7 giorni.
Anziani. Nei soggetti anziani ed in genere nei soggetti piu' a rischio la dose deve essere attentamente stabilita dal medico che dovra' valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati. Popolazione pediatrica. L'uso del prodotto non e' previsto in eta' pediatrica, salvo, a giudizio del medico nei casi di assoluta necessita' in bambini dieta' superiore ai 2 anni. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi. Pazienti con insufficienza epatica. Nei pazienti con funzionalita' epatica compromessa e' opportuno ricorrere al monitoraggio periodico dei parametri clinici e di laboratorio, specialmente in caso di trattamentoprolungato. Tali pazienti devono essere trattati con la minima dose efficace. Pazienti con insufficienza renale. Nei pazienti con funzionalita' renale compromessa e' opportuno ricorrere al monitoraggio periodico dei parametri clinici e di laboratorio, specialmente in caso di trattamento prolungato. Il trattamento cronico con questo farmaco e' controindicato in pazienti con clearance della creatinina inferiore a 20 ml/minuto. Le bustine di questo medicinale granulato per sospensione orale (da 250 mg e da 500 mg), opportunamente disciolte in acqua, consentono un piu' rapido assorbimento della sostanza attiva e svolgono un'azione analgesica piu' pronta; inoltre sono piu' adatte a pazienti condifficolta' di deglutizione e/o con disturbi digestivi. Questo farmacocompresse gastroresistenti e' una formulazione gastroprotetta, quindiparticolarmente indicata in tutti quei pazienti nei quali non e' consigliata la dissoluzione del farmaco nello stomaco. L'uso di questo medicinale compresse gastroresistenti va comunque evitato negli stati dolorosi acuti in cui sia richiesta un'azione analgesica pronta.



CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.



AVVERTENZE

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi. Particolare cautela deve essere adottata nel trattamento di pazienti con funzionalita' cardiaca, epatica o renale fortemente ridotta. In tali pazienti e' opportuno ricorrere al monitoraggio periodico dei parametri clinici e di laboratorio, specialmente in caso di trattamento prolungato. In particolare, il trattamento cronico con questo medicinale e' sconsigliato in pazienti con clearance della creatinina inferiore a 20 ml/minuto. I pazienti confunzionalita' epatica compromessa devono essere trattati con la minima dose efficace. Come con gli altri FANS, si possono verificare aumenti dei test di funzionalita' epatica, quale risultato di ipersensibilita' piuttosto che di tossicita' diretta. Sono state segnalate alcune reazioni epatiche gravi, inclusi ittero ed epatite, alcune delle quali con esito fatale, a seguito di somministrazione del prodotto, cosi' come di altri FANS. Occorre cautela nei pazienti con una storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca poiche', in associazione alla terapia con FANS, sono state riportate ritenzione idrica ed edema. Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sonostate riportate molto raramente in associazione con l'uso dei FANS. Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piu' alto rischio: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte deicasi entro il primo mese di trattamento. Questo medicinale deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosao qualsiasi altro segno di ipersensibilita'. Come altri farmaci antiinfiammatori non steroidei naprossene va usato con cautela in pazienticon manifestazioni allergiche in atto o all'anamnesi in quanto puo' determinare broncospasmo ed altri fenomeni allergici. Reazioni anafilattiche e anafilattoidi possono verificarsi anche in pazienti con e senzaprecedenti di ipersensibilita' all'aspirina, ad altri FANS o ad altriprodotti a base di naprossene. Reazioni anafilattiche e anafilattoidipossono altresi' verificarsi in soggetti con pregresso angioedema, reattivita' bronchiale (asma), rinite o polipi nasali. Le reazioni anafilattiche, cosi' come le anafilattoidi, possono avere esito fatale. Sipuo' scatenare broncospasmo in pazienti con allergia o asma pregresseo in corso, o con ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico. Essendosi rilevate alterazioni oculari nel corso di studi sugli animali con farmaci antiinfiammatori non steroidei, si raccomanda in caso di trattamenti prolungati, di effettuare periodici controlli oftalmologici. L'uso di questo farmaco deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari. Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiche' in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso dei coxib e di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puo' essere associato ad un modesto aumentodel rischio di eventi trombotici arteriosi (p.es. infarto del miocardio o ictus). Sebbene alcuni dati suggeriscono che l'uso di naprossene(1000 mg/die) puo' essere associato a un piu' basso rischio, alcuni rischi non possono essere esclusi. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con naprossene soltanto dopo attenta valutazione.
Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare untrattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (p. es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo). Anziani. I pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali. Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedentestoria di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono esserefatali. I pazienti con affezioni infiammatorie acute del tratto gastrointestinale in atto o all'anamnesi o che hanno lamentato disturbi gastrointestinali a seguito di altri farmaci antireumatici, dovrebbero effettuare il trattamento solo sotto stretto controllo medico. Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione, il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione e' piu' alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile. L'uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti eanche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali. Pazienti con storia di tossicita' gastrointestinale, in particolare anziani,devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumonofarmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l'aspirina. Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono questo farmaco il trattamentodeve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiche' tali condizioni possono essere esacerbate.
Questo medicinale puo' diminuire l'aggregazione piastrinica e prolungare il tempo di sanguinamento. Occorre cautela nel trattamento di pazienti con disturbi dell'emostasi o in terapia con anticoagulanti. Il naprossene puo' diminuire la febbre e l'infiammazione, riducendone l'utilita' quali sintomi diagnostici. L'uso di questo farmaco, come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e della cicloossigenasi e' sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza.



INTERAZIONI

Essendo state osservate interazioni fra antiinfiammatori non steroideie farmaci altamente legati alle proteine, quali idantoinici, sulfoniluree, sulfamidici ed anticoagulanti cumarinici, barbiturici, altri FANS e acido acetilsalicilico pazienti che ricevono contemporaneamente questo farmaco e questi farmaci devono essere osservati al fine di escludere effetti da sovradosaggio. In pazienti trattati con altri antiinfiammatori non steroidei e con anticoagulanti di tipo cumarinico, sono stati osservati aumento del tempo di protrombina e diminuita aggregazione piastrinica. Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin. Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale. Corticosteroidi: aumento del rischiodi ulcerazione o emorragia gastrointestinale. Diuretici, ACE inibitori e antagonisti dell'angiotensina II: i FANS possono ridurre l'effettodei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienticon funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazionedi un ACE inibitore o di un antagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi puo' portare ad un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono questo farmaco in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell'angiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela,specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante. E' statariportata una diminuzione dell'effetto natriuretico di furosemide in seguito a somministrazione contemporanea ad alcuni farmaci antiinfiammatori non steroidei. L'associazione di tali farmaci con litio porta aduna diminuzione della clearance renale e conseguente aumento della concentrazione plasmatica di quest'ultimo. Questo medicinale, come altrifarmaci antiinfiammatori non steroidei, puo' ridurre l'effetto antiipertensivo di propanololo e di altri beta-bloccanti. Probenecid, somministrato contemporaneamente a questo farmaco, aumenta i suoi livelli plasmatici e prolunga considerevolmente la sua emivita. L'associazione con metotressato deve essere attuata con cautela in quanto, in modelli animali, e' stato riportato che il naprossene riduce la secrezione tubulare di metotressato. Si suggerisce che la terapia con questo medicinale venga temporaneamente sospesa 48 ore prima di eseguire tests di funzionalita' surrenale in quanto questo farmaco puo' interferire con alcune prove per gli steroidi 17-chetogeni. Analogamente questo medicinale puo' interferire con alcune prove per l'acido 5-idrossiindolaceticourinario. Evitare l'assunzione di alcool. Il naprossene puo' diminuirel'efficacia dei dispositivi intrauterini. E' sconsigliato l'uso degliantiinfiammatori non steroidei contemporaneamente a farmaci chinolonici. Questo medicinale non deve essere usato contemporaneamente al suosale (naprossene sodico) o viceversa in quanto entrambi circolano nelsangue in forma anionica. Acido acetilsalicilico: i dati di farmacodinamica clinica evidenziano che l'uso concomitante di naprossene per piu' di un giorno consecutivo puo' inibire l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'attivita' piastrinica e questa inibizione puo' persistere per alcuni giorni dopo l'interruzione del trattamento con naprossene. La rilevanza clinica di questa interazione non e' nota.
Si sconsiglia l'uso contemporaneamente ad acido acetilsalicilico o adaltri FANS. Questo farmaco puo' essere impiegato contemporaneamente asali d'oro e/o corticosteroidi.



EFFETTI INDESIDERATI

Alterazioni del sangue e del sistema linfatico: sporadicamente si sonoverificate alterazioni quali trombocitopenia, granulocitopenia, leucopenia, eosinofilia, anemia aplastica o emolitica. Alterazioni del sistema immunitario: come per altri antiinfiammatori non steroidei, possono verificarsi reazioni di tipo anafilattico o anafilattoidi anche gravi in pazienti con o senza una precedente esposizione a farmaci appartenenti a questa classe. Alterazioni del metabolismo e della nutrizione: iperkaliemia. Disturbi psichiatrici: depressione, insonnia, sogni anomali. Alterazioni del sistema nervoso: capogiro, disorientamento, neurite ottica retrobulbare, convulsioni, cefalea, sonnolenza, disfunzionicognitive, difficolta' di concentrazione, meningite asettica. Disturbi oculari: turbe della vista, opacita' corneale, papillite, papilloedema. Alterazione dell'apparato uditivo e del labirinto: vertigine, turbe dell'udito, ronzii auricolari, tinnito. Alterazioni cardiache: palpitazioni, tachicardia, insufficienza cardiaca congestizia. Edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono state riportate in associazioneal trattamento con FANS. Patologie vascolari: ipertensione, vasculite.
Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuniFANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata)puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus). Alterazioni dell'apparato respiratorio, del torace e del mediastino: dispnea, edemapolmonare, asma, polmonite eosinofila, broncospasmo, edema della laringe. Alterazioni dell'apparato gastrointestinale: gli eventi avversi piu' comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale,a volte fatale, in particolare negli anziani. Dopo somministrazione di questo farmaco sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale ed epigastrico, pirosi gastrica, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione dicolite e morbo di Crohn, esofagite e pancreatite. Meno frequentementesono state osservate gastriti. Alterazioni del sistema epatobiliare: epatite (alcuni casi sono stati fatali), ittero. Alterazione della cutee del tessuto sottocutaneo: eruzioni cutanee, prurito, ecchimosi, orticaria, angioedema, eritema multiforme, eritema nodoso, eritema fissoda medicamenti, lichen planus, porpora, reazioni bollose includenti sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica (molto raramente), reazioni di fotosensibilita', alopecia. Alterazioni dell'apparato muscoloscheletrico e tessuto connettivo: mialgia, debolezza muscolare. Alterazioni renali e delle vie urinarie: ematuria, nefrite interstiziale, sindrome nefrosica, riduzione della funzionalita' renale, insufficienza renale, necrosi papillare renale. Disordini del sistema riproduttivo e della mammella: infertilita' femminile. Disordini generali ealterazione del sito di somministrazione: edema periferico lieve, sete eccessiva, febbre e brividi, malessere. Indagini diagnostiche: alterazione del test di funzionalita' epatica, ipercreatinemia. Con la formulazione supposte sono inoltre stati riportati effetti collaterali locali di lieve entita', quali dolore ed irritazione rettale, bruciore eprurito. Si sono altresi' riscontrati isolati casi di emorragia rettale, tenesmo e proctite. L'incidenza di tali effetti e' tuttavia bassa.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni- reazioni-avverse.



GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

L'uso di questo medicinale, come di qualsiasi farmaco inibitore dellasintesi delle prostaglandine e delle cicloossigenasi e' sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. La somministrazionedi questo farmaco dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottoposte a indagini sulla fertilita'. Ilprodotto e' controindicato durante la gravidanza e l'allattamento. L'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischioassoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1%, fino acirca l'1,5%. E' stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose ela durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumentodella perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale.
Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardoo prolungamento del travaglio. L'uso del farmaco in prossimita' del parto determina il ritardo del parto stesso; inoltre il farmaco puo' provocare, se somministrato in tale periodo, alterazioni alla emodinamica del piccolo circolo del nascituro, con gravi conseguenze per la respirazione.

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