Sudorazione eccessiva: tipologie, cause e rimedi di una patologia che necessita di un approccio graduale

Sudorazione eccessiva: tipologie, cause e rimedi di una patologia che necessita di un approccio graduale

Considerata alla stregua di una vera e propria patologia, la sudorazione eccessiva rischia di diventare un ostacolo anche in termini di relazioni sociali, per il forte imbarazzo che può creare nei rapporti interpersonali.

Il fenomeno fisiologico della sudorazione, conosciuto scientificamente con il termine iperidrosi, può essere la conseguenza di uno sforzo fisico, di un forte stato di stress e tensione o della temperatura elevata.

Tipologie e cause di sudorazione

Dobbiamo iniziare a considerare la sudorazione un problema, quando supera i normali livelli di guardia. Possiamo aver a che fare con iperidrosi primaria o focale quando colpisce, senza un’effettiva causa, parti del corpo quali mani, piedi, alcune zone del viso, o le ascelle, e iperidrosi secondaria quando la sudorazione non è un problema in sé ma il sintomo di una patologia, o di un fattore ormonale.

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L’iperidrosi primaria colpisce già in giovane età, e si considera fastidiosa soprattutto per la rilevanza che ricopre nella vita sociale, laddove il disturbo si presenta frequentemente con evidenti stati di umidità, arrivando addirittura a gocciolare.

Nel caso d’iperidrosi secondaria conclamata, si intuisce che può essere la causa di tutta una serie di patologie, fra cui le alterazione del sistema endocrino, l’ipertiroidismo, l’obesità, la menopausa, le malattie psichiatriche, le neoplasie quali i tumori alla prostata.

Diagnosi e cura dell’iperidrosi primaria

Intuire di quale origine è l’iperidrosi è essenziale per effettuare una diagnosi corretta, e poter trovare la giusta terapia.  Il medico che ha in cura il paziente deve fare un’indagine accurata, basandosi essenzialmente sulle spiegazioni che fornisce di chi soffre di eccessiva sudorazione, per capire qual è l’elemento scatenante.

L’iperidrosi primaria si deve trattare procedendo per gradi, a partire dall’uso più semplice di un prodotto antitraspirante, che riduce la quantità di sudore sino al 40%. 

Il secondo step considera il passaggio alla ionoforesi, da eseguirsi grazie all’uso di apparecchiature specifiche, soprattutto in presenza di sudorazione palmare o plantare. Il trattamento non è eccessivamente invasivo e si può fare anche comodamente a casa, attraverso l’invio di una carica di corrente a bassa intensità direttamente nella zona da trattare.

A seguire si passa a un trattamento ambulatoriale, iniettando con un sottile ago una dose minima di tossina botulinica. L’intervento è ideale per iperidrosi ascellare, plantare e palmare e ha una durata in termini di efficacia sino ai cinque mesi per mani e piedi, e dai 9 ai 12 per la zona delle ascelle. La tossina contribuisce a bloccare gli impulsi nervosi che sono responsabili della produzione di sudore.

Nei casi più gravi si può anche fare ricorso alla chirurgia, procedendo con l’asportazione delle ghiandole sudoripare ascellari, e alla simpaticectomia.

Come trattare l’iperidrosi secondaria

Per curare l’iperidrosi secondaria è necessario intuire qual è la patologia che la provoca. In questi casi si deve scavare un po’ più a fondo, grazie ad analisi e accertamenti medici. Una volta scoperta la causa, che è alla base della sudorazione, si può intervenire con cure mirate.

 

 

 

 



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